Von der Leyen in Ucraina per ribadire il sostegno europeo a Kiev. A Bucha, ha detto, è successo qualcosa di impensabile.
Per l’adesione di Kiev all’Unione Europea potrebbero volerci anche poche settimane.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è in missione a Kiev. È stata anche a Bucha, la città teatro della strage di civili. Qui si è detta sicura della vittoria ucraina e ha consegnato a Zelensky, in un gesto simbolico, i documenti per chiedere l’adesione all’Unione Europea.
«L’Ucraina fa parte della famiglia europea», ha detto al presidente ucraino. «Siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c’è l’inizio del vostro percorso verso l’Ue», ha aggiunto. Nella busta c’è il questionario da compilare per aderire all’Unione. Potrebbe anche essere questione di poche settimane, ha spiegato von der Leyen, non di anni. E dopo aver ricevuto la busta con la bandiera europea e quella ucraina, Zelensky ha replicato: «Lo compileremo in una settimana».
Von der Leyen: a Bucha umanità andata in frantumi
In conferenza stampa Zelensky poi ha tenuto a rimarcare la differenza tra la Russia e l’Ucraina che non cerca «di influenzare col potere la corte internazionale» perché è «un paese democratico». Il presidente ucraino ribadisce che le forze ucraine non hanno mai «ucciso civili russi o bielorussi». Von der Leyen ha promesso che l’Europa si prenderà cura dei rifugiati e ha ribadito che le sanzioni contro Mosca «stanno funzionando e sono state fatte in modo intelligente perché fanno male più alla Russia che a noi», anche se Mosca sta cercando di aggirarle.
In ultimo, la presidente della Commissione Ue ha voluto parlare di Bucha, visitata durante la sua missione in Ucraina: «Qui è successo l’impensabile – ha detto -. Abbiamo visto il volto crudele dell’esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città». E ha concluso: «Qui a Bucha abbiamo visto l’umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi».