L’operatore sanitario durante il lockdown stuprò una disabile ricoverata all’Oasi di Troina, e il Tribunale di Enna lo ha condannato
L’operatore sanitario che stuprò una disabile durante il periodo di lockdown, e che restò incinta, ha ricevuto una condanna a 10 anni di carcere dal Tribunale di Enna.
L’uomo, A. L’Episcopo, 39 anni, era accusato di stupro aggravato «dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata». La storia venne fuori nell’ottobre 2020, dopo che il legale della vittima sporse denuncia, troppo tardi però per fare in modo che la ragazza, che soffriva di gravi patologie legata a una malattia genetica assai rara, potesse interrompere la gravidanza.
L’operatore sanitario, messo sotto torchio dai poliziotti, infine confessò di aver stuprato la ragazza mentre era positiva al Coronavirus ed era ricoverata all’Istituto Troina. Coloro che si occupavano di assistere la ragazza che aveva dei seri problemi psichici e che parlava solo attraverso lo sguardo, si erano resi conto che le era successo qualcosa di strano.
La ragazza era incinta, alla 25esima settimana di gestazione, e quindi ciò voleva dire che la violenza era occorsa nei giorni tragici della quarantena, quando l’Istituto era finito in zona rossa a causa di 162 persone positive, tra infermieri e pazienti.
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