Nel nostro Paese nel 2021 sono nati meno di 400mila bambini, cresce anche l’età media delle partorienti. Diminuisce il dato sulla mortalità, alzato nel 202 dalla pandemia
Nascite al minimo storico in Italia. L’Istat ha presentato il nuovo report sugli indicatori demografici nel nostro Paese, i quali evidenziano nel 2021 un calo delle nascite dell’1,3% rispetto al 2020. In numeri si parla di 399.400 bambini nati lo scorso anno. In controtendenza invece i matrimoni: 179mila nel 2021 contro le 97mila del 2020.
Il crollo delle nascite, già da tempo molto basse in Italia, viene attribuito al lockdown. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica “le intenzioni riproduttive nelle coppie manifestatesi nel 2021 hanno per lo più avuto corso nel 2020, alla più che consolidata questione nazionale della bassa fecondità si sono associati gli effetti del lockdown, generando ancora più incertezza nelle scelte di pianificazione familiare“.
ITALIANI IN DIMINUZIONE
La bassa natalità non può che portare come effetto una diminuzione della popolazione. Al 1 gennaio 2020 gli italiani sono 58 milioni e 983mila, con un calo di 250mila persone. Nell’arco di 8 anni la popolazione è scesa di ben 1 milione e 363mila persone. L’Istat riferisce che la media di figli per ogni donna è di 1,25 nel 2021.
Si alza l’età della maternità, passando da 32,2 anni a 32,4. Nel 2002 era 30,5. In diminuzione anche la mortalità: nel 2021 si contano 709mila decessi, nel 2020 erano il 4,2% in meno. Da considerare l’incidenza maggiore che ha avuto la pandemia da Covid-29.