Due morti a pochi chilometri e a pochi minuti di distanza, la sicurezza sul lavoro in Italia è un’emergenza da affrontare. I numeri preoccupanti del fenomeno.
Ancora due incidenti sul lavoro, entrambi nella zona di Cuneo, che hanno provocato la morte di due lavoratori. Nel primo caso si tratta di un uomo di 60 anni che è caduto da una impalcatura di una casa in ristrutturazione nella frazione di Sant’Anna a Roascio, il secondo invece è un operaio di 50 anni rimasto schiacciato da una macchina insacchettatrice a Villanova Mondovì.
LE VITTIME IN PIEMONTE
Due morti sul lavoro avvenute nell’arco di un’ora e a pochi chilometri di distanza. Il Piemonte sta diventando la maglia nera d’Italia per le morti bianche, sono già 11 quelle avvenute nel 2022. Giusto questa mattina si sono tenuti i funerali di Davide Scanio, l’operaio di 32 anni deceduto la scorsa settimana mentre lavorava in una azienda in provincia di Alessandria.
I DATI IN ITALIA
Secondo l’Osservatorio Vega Engineering sono già 114 le morti bianche in Italia dall’inizio dell’anno, +9,6% rispetto a febbraio 2021. “Dopo appena due mesi il 2022 riporta già un tragico bollettino per le morti sul lavoro” commenta Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro. “Sono infatti 114 le vittime. Si tratta di 10 decessi in più rispetto a febbraio 2021, in una situazione in cui la pandemia da COVID19 influisce sempre meno sugli infortuni sul lavoro. Contemporaneamente crescono drammaticamente anche le denunce totali di infortunio (+47,6%)”.
“È questa la prima istantanea che rappresenta l’insicurezza sul lavoro in Italia. Una proiezione sconfortante che non basta però a riprodurre correttamente l’emergenza. Perché è l’indice di incidenza della mortalità – cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa – a descrivere esattamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione” conclude Rossato.