Riciclaggio internazionale e corruzione, blitz della Guardia di Finanza a Roma: 5 gli arresti, sequestrati 1.6 milioni. In manette un imprenditore colombiano e quattro suoi prestanome. Indagini in sinergia con le autorità statunitensi.
Mattinata di arresti e sequestri, quella di oggi a Roma. Secondo quanto viene comunicato da una nota ufficiale della Guardia di Finanza, gli agenti del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno dato esecuzione a una ordinanza emessa dal gip di Roma di misura cautelare personale nei confronti di cinque soggetti, indagati per riciclaggio internazionale e corruzione. Attraverso una fitta rete di indagini, la Procura della Repubblica di Roma avrebbe scoperto come i soggetti abbiano nel tempo perpetrato un’appropriazione indebita di fondi pubblici venezuelani, destinati all’attuazione di un programma dedicato ai sussidi alimentari.
Arresti e sequestri per oltre 1.6 milioni a Roma
Dall’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, sono emerse diverse ipotesi di reato, quali quella di riciclaggio internazionale dei proventi ottenuti dalle stesse operazioni illecite commesse dai soggetti, di corruzione, così come anche di appropriazione indebita di fondi pubblici venezuelani, rivolti originariamente a un programma per il sociale atto a fornire sussidi alimentari. Per questa ultima ipotesi di reato, risulta indagato un imprenditore colombiano, che dovrà rispondere davanti all’Autorità giudiziaria statunitense.
In particolare, viene reso noto nel comunicato ufficiale, l’indagato era stato già arrestato in precedenza presso l’aeroporto dell’isola di Capo Verde, e sarebbe stato estradato in esecuzione del mandato emesso dagli Stati Uniti. L’uomo si sarebbe resto protagonista di diversi illeciti, tra i quali quello di riciclaggio di denaro sporco, ottenuto dai proventi delle sue stesse operazioni criminali – perpetrate attraverso diverse società fittizie. Alla luce di quanto era emerso dalle indagini risalenti al 2019, in quello stesso anno la Procura di Roma aveva dato il via libera al sequestro di un appartamento di pregio appartenente all’uomo, e ubicato nel centro storico della Capitale, in via Condotti. L’immobile aveva un valore stimato di circa euro 4,8 milioni. Oltre all’appartamento, erano stati sequestrati anche 1,8 milioni di euro giacenti su un conto corrente italiano.
Secondo quanto è emerso dagli ultimi accertamenti, le fiamme gialle hanno accertato che l’imprenditore colombiano avrebbe intestato le società diritto estero in via fittizia a quattro cittadini italiani, che avrebbero dunque operato come prestanome. Sulla base del quadro accusatorio, il gip del Tribunale di Roma ha dunque disposto “la custodia in carcere nei confronti di 2 indagati, gli arresti domiciliari nei confronti di ulteriori 3 soggetti, e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un importo di 1.6 milioni di euro”.