La donna, una 36enne romena, aveva dichiarato di aver allattato il figlio e di averlo messo a letto, ma la verità emersa dalle indagini ha messo gli inquirenti avanti ad un’intera vita di trascuratezza e negligenze nei confronti del neonato.
Questa mattina sono scattati gli arresti per la madre, a distanza di tre anni dalla terribile tragedia a Comiso, nel ragusano.
Trascorsero quattro ore tra il decesso e la telefonata ai soccorsi effettuata dalla madre, un lasso di tempo tanto ampio da portare subito gli inquirenti a sospettare della donna, sospetti poi tragicamente confermati dall’esito dell’autopsia. Era il 2019 quando la tragedia scosse la cittadina ragusana, ed oggi finalmente si è arrivati all’esecuzione dell’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip. Ad inchiodare la madre le terribili condizioni in cui verteva nel complesso, le quali avrebbero condotto il neonato alla morte.
Il dottor Giulio di Minzio, il medico legale che effettuò l’autopsia, evidenziò la presenza di un braccio rotto e di una polmonite, chiari segni dell’assenza di cure sanitarie e familiari adeguate. Altro elemento che suscitò subito dubbi negli inquirenti è incarnato in quelle quattro ore trascorse tra la morte del bambino e la chiamata ai soccorsi, come essenziali furono le testimonianze dei familiari, le quali permisero agli inquirenti di escludere dubbi sulla colpevolezza della trentaseienne. Il tutto portò a delineare un quadro familiare sconcertante, una situazione tanto complessa da vederne la svolta solo dopo tre anni, nella giornata di ieri la donna è stata costretta agli arresti domiciliari.
La donna, madre di sei figli, aveva visto già una delle sue bambine andarsene. Proprio per l’evidente impossibilità di poterne soddisfare i bisogni, anche i più essenziali, la piccola venne trasferita in una struttura esterna. Terribilmente diversa la sorte del suo ultimo figlio, vittima del peggiore tra gli abbandoni, privato delle attenzioni calde ed amorevoli del focolare, relegato ad una condizione di dolore e solitudine.
Una polmonite non curata, una caduta dalla culla trasformata in un braccio rotto mai sanato, scoperte che hanno messo gli inquirenti avanti all’intera esistenza di una creatura che mai ha goduto della vita e che, per mano di chi lo ha messo al mondo, non potrà mai goderne.
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