Ritrovato oggi il corpo senza vita del piccolo Sasha, bambino ucraino di 4 anni scomparso a metà marzo: è rimasto ucciso insieme alla nonna sotto i bombardamenti russi. La mamma: “Il nostro angioletto è già in paradiso!”
Ritrovato il corpo senza vita del piccolo Sasha Zdanovych, bambino ucraino di 4 anni scomparso verso metà marzo insieme alla nonna. I due erano rimasti nel distretto di Vyshhorod, a Kiev, quando sono stati sorpresi dai bombardamenti russi. A confermare la tragica notizia è stata sua mamma, Anna Yakhno, 25 anni. La giovane ha raccontato che il suo “angioletto è in paradiso”, e il suo cadavere è stato ritrovato in Ucraina. Non è riuscito a scappare in tempo, non sono riusciti a lasciare il Paese: lui e sua nonna sono stati uccisi dall’avanzata delle truppe russe.
Come riportato da The Mirror, il piccolo di 4 anni (Alexander Sasha Zdanovich Yahno, questo il suo nome completo) era scomparso intorno al 10 marzo scorso. Sua madre aveva diffuso le foto in rete, così da aumentare le possibilità di ritrovarlo. In particolare, alle guardie di frontiera era stato detto di fare attenzione a qualsiasi ragazzo che potesse assomigliargli, nel caso venisse trovato insieme ad altri rifugiati intenti a lasciare il Paese.
Alla diffusione delle foto, sono state tantissime le persone che si sono messe in contatto con Anna: nessuna di quelle segnalazioni, però, si è mai rivelata essere d’aiuto nel rintracciare Sasha. Fino a che oggi, del resto, se ne apprende la tragica fatalità: il piccolo è rimasto ucciso, insieme alla nonna, sotto i bombardamenti delle truppe russe. La notizia è stata pubblicata anche su Facebook, in un post in cui la mamma parla del ritrovamento del corpo di Sasha. La donna ha anche ringraziato tutti che si sono attivati nel disperato tentativo di ritrovarlo.
“Oggi abbiamo trovato il corpo di Sasha. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto, che hanno aiutato nella ricerca, ringrazio tutti per le vostre preghiere e la vostra fede, vi ringrazio per il vostro sostegno. Grazie a voi, mio figlio mi ha incontrato. Sasha, il nostro angioletto è già in paradiso! Oggi la sua anima ha trovato pace..”, si legge nel post.
Secondo quanto viene spiegato, Sasha e sua nonna hanno cercato di lasciare la città attraversando il fiume Dnepr, dato che tutte le vie stradali erano state bloccate dai militari russi. Insieme a un gruppo di rifugiati, avevano preso due barche: una di quelle, però, si è rovinosamente ribaltata mentre procedeva nella sua disperata fuga, facendo morire annegati i suoi passeggeri. Tra questi, Sasha – l’unico con il giubbotto di salvataggio – e sua nonna. Nell’incidente, è stato ritrovato anche un altro corpo di donna senza vita.
“Niente di tutto questo sarebbe successo se non fosse stato per la guerra. Sono state le truppe russe a provocare tutto ciò. C’erano otto persone in quella barca”, ha raccontato ancora Anna. Quando era ancora disperso, la mamma sperava fosse riuscito a mettersi in salvo: “C’è speranza che il mio piccolo sia riuscito ad arrivare in un villaggio vicino, ma non è ancora possibile verificare questa ipotesi. Nelle vicinanze ci sono i villaggi di Tolokun e Sukholuchye, ma lì le persone non hanno elettricità e sono rimaste senza mezzi di comunicazione per almeno una settimana”. “Stavamo cercando di raggiungerli più volte, ma ogni volta dovevamo tornare indietro causa dei bombardamenti”, ha raccontato Anna. Fino a che non è stato troppo tardi.
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