Quello che non torna nel massacro di Bucha

Un dramma che inizialmente la polizia ucraina aveva scelto di non raccontare al resto del mondo

“Sai come sono gli anziani, gli piace rispondere. Quindi i soldati russi gli hanno semplicemente sparato. Poi hanno detto alla moglie di continuare a camminare, se non voleva fare la stessa fine. È successo a fianco di un McDonald’s, a trenta-quaranta metri da casa mia”.

Ansa

Uno dei racconti più strazianti che il Guardian è riuscito a raccogliere sul massacro di Bucha da parte di un insegnante di arti marziali del luogo.

Bucha, per via della sua strada principale che la collega con la capitale ucraina, era stata una delle prime città conquistate dai russi nell’invasione iniziata a fine febbraio. Le milizie di Putin l’hanno infatti fin da subito intesa come la migliore base possibile per attaccare successivamente il nord dell’Ucraina. Molti analisti sostengono che lo scopo iniziale di Mosca fosse quello di occupare sia Bucha che la città di Irpin, per poter in seguito pianificare un attacco a Kiev, che però come sappiamo non è mai arrivato. 

Due giorni fa il massacro di Bucha si è disvelato all’opinione pubblica, segnando un nuovo capitolo dell’orrore nella guerra tra la Russia e l’Occidente. Foto tremende, che adesso stanno facendo il giro del mondo.Decine di civili uccisi e lasciati per strada.

I morti di Bucha, fonte Twitter – MeteoWeek

Questo, secondo il governo ucraino, il lascito mortifero delle cinque settimane di occupazione russa. D’altronde, che vi fossero degli orrori di guerra in corso, lo aveva testimoniato il sindaco della città Anatolii Fedoruk in un’intervista al Fatto Quotidiano alcuni giorni prima. In quell’occasione il primo cittadino raccontò della crudeltà dei soldati russi che non disdegnavano di entrare nelle case dei civili per stuprare e saccheggiare a seconda dei loro umori.  La maggior parte dei giornalisti sono riusciti ad entrare nella città intorno al 3 Aprile, dopo che da due giorni Bucha era stata riconquistata. Gli è stato permesso di vedere, osservare e fotografare il tremendo lascito russo per le strade. Il New York Times scrive addirittura che, a distanza di tre giorni dalla riconquista del territorio, i soldati ucraini “stavano ancora trovando dei corpi nei giardini delle case e nelle strade: prove sempre più concrete del fatto che i civili siano stati uccisi di proposito e indiscriminatamente”. 

Mosca invece nega qualunque cosa, e parla di “messinscena dell’Occidente” per fomentare l’odio contro i russi. Accuse molto pesanti ma d’altronde, ci troviamo in guerra e la comunicazione tra le parti non può che essere questa. 

Qualcosa però non torna nel massacro di Bucha.

Npu.gov – Ucraina

La polizia nazionale ucraina è riuscita entrare nella città il 2 Aprile del 2022, dopo che l’esercito russo aveva lasciato le sue postazioni. Le forze dell’ordine di Kiev continuano a documentare tutto, in modo forse fin troppo scenografico, come ha fatto notare Selvaggia Lucarelli su Twitter nei giorni scorsi, rimproverando a Zelensky una comunicazione cinematografica che quasi trasforma questa guerra in un evento fittizio. Sul sito della polizia ucraina, dopo l’ingresso in città, viene pubblicato un video “Bucha: ripulire la città dagli occupanti”.

Qui il primo problema. 

Non si vedono civili morti per le strade, ma questa potrebbe anche essere stata una scelta ben precisa per non spaventare troppo la popolazione ucraina, con immagini che rischiavano di non fare dormire la notte chi si sta ritrovando a vivere sulla propria pelle questa terribile guerra. Anche se va detto che di strade della città, nei video diffusi dalla polizia ucraina, se ne vedono e non vi è traccia di cadaveri.

Npu.gov – Ucraina

Ma il vero problema è forse la mancata denuncia di quanto stava accadendo da parte delle autorità. In molti in Italia hanno subito smentito la tesi secondo cui quanto accaduto a Bucha è stato mistificato a favore dei russi. Il riferimento è andato subito all’intervista che il Fatto Quotidiano aveva fatto qualche giorno al sindaco della città, in cui questo massacro veniva già ampiamente descritto e denunciato. 

Ma in realtà non è proprio così. 

Sicuramente è vero che Fedoruk ha denunciato da subito crimini e orrori perpetrati dai russi. 

“I russi, col pretesto di cercare i nazisti, irrompono nelle case e le saccheggiano e poi uccidono i civili senza motivo. Il 17 marzo Ruslan Nechyporenko, padre di tre figli, è stato ucciso con un colpo a bruciapelo davanti a suo figlio di 14 anni, con cui stava andando a prendere aiuti umanitari. Gli occupanti stuprano ragazze, feriscono e uccidono i bambini, non hanno pietà neanche per gli anziani. Ai medici non permettono di portare fuori i feriti e prestare soccorso a chi ne ha bisogno

Il Fatto Quotidiano ha rilanciato proprio questa intervista per smentire quella che ritiene una fake news, citando un virgolettato, quello dei “corpi per strada” di cui raccontava il sindaco, come fatto ineludibile. In realtà nell’intervista pubblicata, questo virgolettato di Fedoruk non si trova, anche se alcune sue frasi, sembrano effettivamente alludere a questa macabra scelta delle milizie russe. 

“Gli occupanti non consentono ai parenti di recuperare i corpi dei loro cari morti. Alcuni cadaveri sono lì dall’inizio dell’occupazione, li stanno mangiando i cani affamati”

Si sbaglia a vedere qualcosa di sospetto in un sindaco che esulta per la liberazione della sua città, e che magari proprio quel giorno, voleva semplicemente evitare di disquisire degli orrori che ha vissuto in prima persona nell’ultimo mese. Non si comprende però per quale motivo la polizia ucraina non abbia già denunciato questi fatti il 2 Aprile, quando è stato pubblicato il primo video istituzionale per testimoniare la riconquista della città.

Ed è questo il particolare che più di altri andrebbe indagato dalle autorità europee, così sicure di quanto sia accaduto a Bucha, da ridicolizzare la richiesta russa di un’indagine indipendente da presentare all’Onu. La sensazione, è che l’Occidente abbia sempre fin troppa fretta di addossare certe colpe a Mosca, dimenticandosi di come l’Ucraina abbia un problema interno con quelle che ormai sono delle vere e proprie milizie governative di stampo nazista. 

Una questione che con l’inizio della guerra, l’Ue ha semplicemente scelto di ignorare, anzi, di normalizzare, in funzione del fatto che parliamo dell’esercito di Kiev, a cui va dato massimo credito e solidarietà. Bisognerebbe invece forse avere un po di cautela.  Sempre difficile capire cosa accade realmente in una guerra tra le due parti in giocoLa storia ci dimostra che anche le democrazie occidentali possono mentire e distorcere certe informazioni, se le si ritiene utili per screditare il nemico.

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