11 borseggiatrici fermate a Milano, per loro scatta il daspo urbano. Hanno spesso evitato il carcere grazie al fatto di essere incinte.
Erano il terrore della metropolitana di Milano, “operavano” soprattutto nelle fermata più trafficate come Duomo, Cadorna o Stazione centrale rubando nelle borse degli ignari viaggiatori. Sono 11 donne, tutte nomadi di etnia rom, che questa mattina nella questione di Milano sono state portate in questura dagli agenti della polizia metropolitana.
Le donne sono state fotosegnalate e per loro è scattato il daspo urbano che prevede l’allontanamento dalla città. Già tre di loro avevano violato il daspo mentre altre erano state denunciate per furto aggravato.
LE MAMME LADRE CHE EVITANO LA GALERA
Si tratta di persone tra i 19 e i 50 anni con figli, una di loro ne ha addirittura 9. Il fatto di essere gravide le permette di evitare la detenzione anche quando il cumulo delle pene raggiunge svariati anni di condanna.
Il fenomeno delle donne incinta che rubano nelle metro è molto più diffuso di quanto si pensi e non solo a Milano. Sfruttano le situazioni di assembramento e agiscono come una specie di branco, sfiorando ripetutamente la vittima e rubandogli i beni che custodisce nelle tasche e nelle borse come portafogli, orologi, telefoni e altro.