La verità, checché se ne voglia dire, esiste, ed è la vita piena, la gioia vera che siamo chiamati a vivere, attraverso la via d’amore che ci indica Gesù.
Liturgia di oggi Mercoledì 6 Aprile 2022
- MERCOLEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA
Tu mi salvi dai nemici furenti,
sui miei avversari mi fai trionfare
e mi liberi dall’uomo violento, Signore. (Sal 17,49)
Prima Lettura
Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.
Dal libro del profeta Daniele
Dn 3,14–20.46.50.91–92.95
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dn 3,52–56
R. A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.
Il Vangelo di oggi Mercoledì 6 Aprile 2022
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,31-42
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
Parola del Signore.
La verità esiste | Il commento al Vangelo di oggi Mercoledì 6 Aprile 2022
Gesù ci dice una cosa alquanto rivoluzionaria: come si fa a conoscere la verità ed essere liberi? Per conoscere la verità bisogna fare, vivere, bisogna insomma viverla.
Come? Seguendo quello che ci indica la Parola di Gesù. Cosa ci indica la Parola di Gesù? Per stringere il campo, Gesù ci indica tre vie: la fede, quindi il credere in Gesù, mettere in pratica i comandamenti e, sopra tutto, la carità, l’amore. Non c’è comandamento più grande che quello di amare, Dio e il prossimo.
Non tutti credono, al mondo, non tutti mettono in pratica la Parola di Dio formalmente, ma magari hanno trovato la via della carità, e questa è quella più importante. Gesù rimproverava i farisei perché cercavano la vita nelle Scritture, ma non avevano in sé l’amore di Dio e aggiravano proprio i comandamenti dell’amore e della misericordia che si trovavano all’interno delle stesse Scritture.
Tornando alla verità, Gesù ci indica di essere lui stesso la verità, una verità da scoprire vivendo la sua Parola. Non c’è altro modo per essere liberi che essere resi tali da Dio, che è la verità.
Gesù ci fa un paragone: chi è schiavo del peccato, può non restare per sempre nella casa del proprio padrone. Un figlio, invece, resta per sempre nella “casa”, nella famiglia di suo padre.
Il commento al Vangelo di ieri:
E noi, di chi vogliamo essere figli? Di Dio che ci fa liberi o del peccato che ci porta alla malora? Che ci riempie la bocca di dolci sapori ma che ci lasciano poi un’amarezza infinita? Con chi vogliamo essere di famiglia, noi? Gesù è chiaro, chi ama il peccato non ama; chi quindi non mette in pratica i suoi comandi non è “davvero” figlio di Dio, e non lo è per scelta personale.
Tutti possiamo scegliere e tutti possiamo essere salvati: sta a noi. Mettendo in pratica e vivendo la via che ci indica Gesù, capiremo qual è la verità, cioè cosa siamo chiamati ad essere e a fare davvero al mondo.
Ci abbiamo mai pensato? Chi siamo noi? Cosa ci stiamo a fare? Gesù ci dà l’accesso alla vera consapevolezza di questa verità. Perché la verità, checché se ne voglia dire, esiste, ed è la vita piena, la gioia vera che siamo chiamati a vivere, attraverso la via d’amore che ci indica Gesù e che è, in definitiva, Dio stesso.