A Shangai dopo una marea di contagi scoperti, è scattato il lockdown per 26 milioni di persone. Ma sui social dilaga la protesta: ecco perché
A Shangai, la variante Omicron ha fatto risalire la curva epidemica a tal punto che il presidente cinese Xi Jinping ha incaricato la vicepresidente Sun Chunlan di gestire l’improvvisa crescita dei casi nella nota città cinese, portando avanti la tolleranza zero contro il virus sul territorio.
Come riporta Il Corriere della Sera, il 27 marzo la Cina aveva annunciato che avrebbe messo in atto un lockdown lampo, suddiviso in due fasi da 4 giorni l’una, in cui avrebbero dovuto rintracciare e porre in isolamento tutti coloro che avevano contratto il virus, sintomatici e asintomatici. Un lockdown più soft per non paralizzare la città di Shangai, che economicamente produce il 4% del Pil cinese.
Ma la gestione dei contagi è stata molto più difficile di quanto si pensasse, dato che si tratta di una metropoli con 25 milioni di abitanti. L’operazione, che è iniziata lo scorso 28 marzo si sarebbe dovuta concludere oggi, martedì 5 aprile, ma i contagi sono saliti a 13mila in 24 ore, di cui 268 sintomatici e asintomatici 13.086. A questo punto il governo ha scelto di prorogare il lockdown indifferentemente a tempo indeterminato e di disporre un nuovo giro di tamponi a tappeto per gli abitanti.
Ma serpeggiano i dubbi su queste misure: perché mandare in centri di isolamento anche persone asintomatiche invece di farli restare in casa? In questa ondata che ha avuto inizio a metà marzo, sono emersi 60mila contagi, ma la maggioranza sono asintomatici o i sintomi risultano leggeri. Eppure li hanno mandati tutti in lockdown non fiduciario.
Una dirigente del Centro di prevenzione del distretto di Pudong ha espresso il suo parere in merito, dicendo che «la gestione politica del coronavirus ci sta facendo impazzire». Ma il suo pensiero, raccontato da una telefonata, è stato registrato ed è stato postato su Weibo, una sorta di twitter cinese.
Le autorità hanno aperto un’indagine e ora le persone, preoccupate per la dottoressa, hanno lanciato l’hashtag “Proteggiamo Zhu Weiping”. Dalle parti di Shangai hanno trovato una nuova sottospecie di variante Omicron, ecco perché la vicepresidente cinese ha tirato di nuovo fuori il modo di esprimersi che usava durante le operazioni del 2020, quando tutto iniziò a Wuhan.
Tantissimi i medici sopraggiunti a Shangai, come due anni fa a Wuhan, per contrastare la diffusione del Covid e sorreggere il sistema ospedaliero locale. Oltre 38mila i rinforzi sanitari giunti a Shangai. Ma sui social di Shangai girano video di proteste e lamentele nei centri in cui si trovano i contagiati: dalla mancanza di igiene, a quella di informazioni, a figli piccoli che vengono portati via ai genitori.
E ancora, difficoltà nell’approvvigionamento di cibo per milioni di nuclei familiari che sono chiusi in casa, con staccionate intorno agli edifici per evitare che qualcuno possa uscire. Le autorità credono di vincere anche questa lotta per Shangai, ma da due importanti ospedali per curare gli anziani giungono testimonianze per cui le persone decedute vengono occultate.