Polemica a Milano per il battesimo con striscione fascista: “Auguri piccole balilla”. Il messaggio è stato immortalato in una foto, diffusa sui social. A denunciare l’episodio l’associazione dei Sentinelli.
Battesimo con striscione fascista, in quel di Milano. L’episodio si è svolto all’uscita della chiesa San Bernardo di Cassina Nuova, frazione di Bollate. La denuncia è partita dal gruppo dei Sentinelli, alla luce di una foto pubblicata e diffusasi poi sui social. Ad essere stati immortalati alcuni giovani ragazzi, ai quali è stato chiesto di reggere lo striscione con la scusa di una foto ricordo dell’evento. “Auguroni piccole balilla“, recita il lungo lenzuolo bianco, tenuto ben fermo dai ragazzini – ignari di tutto. Ma è subito polemica.
“Non sapevano nemmeno cosa ci fosse scritto sullo striscione”
Un (poco) ambiguo striscione è stato srotolato per salutare, all’uscita della chiesa nel Milanese, due bambine appena battezzate. “Auguroni piccole balilla”, recita il messaggio che, nella giornata di domenica, i parenti delle piccoline hanno voluto immortalare in una foto ricordo. Un festeggiamento di tutto rispetto, dato che alla fine della cerimonia una delle famiglie ha addirittura organizzato giochi pirotecnici sulle scale della piazza, oltre che delle vere e proprie riprese video con telecamere professionali.
Proprio a partire da quelle immagini, però, nel giro di poco è montata la polemica. Immediata la denuncia riferita a quello striscione fascista da parte dell’associazione per i diritti civili I Sentinelli di Milano. “Abbiamo denunciato la presenza di un cartello fascista in una Repubblica che condanna l’apologia dello stesso”, recita il messaggio lasciato su Facebook. È la stessa associazione, del resto, a mostrare la foto del messaggio incriminato, scritto sopra un lenzuolo bianco – con tanto di hashtag “intimità” – e tenuto ben aperto da un gruppetto di giovani ragazzi (dai volti oscurati per privacy). Scatenati, sui social, i commenti. Tra questi, qualcuno fa persino notare un errore grossolano – dato che, nel regime fascista, a chiamarsi balilla erano solo i maschi dagli otto ai 14 anni, mentre le bambine erano inquadrate come figlie della lupa o piccole italiane.
E ancora, c’è chi si domanda “dove sono gli assistenti sociali quando servono”, e chi prende le difende dei ragazzini che sollevano lo striscione: “Quei ragazzi non facevano parte del battesimo, non sapevano nemmeno cosa ci fosse scritto sullo striscione, lo hanno tenuto in mano perché i parenti delle bimbe glielo hanno chiesto”. A difenderli anche una mamma di uno di loro: “I ragazzi/e erano nella piazza a mangiare un gelato e si sono fidati di queste persone che gli hanno chiesto di tenere uno striscione per una bambina battezzata, essendo in seconda media il fascismo non lo hanno ancora studiato”.