Anche l’Italia si adegua alle decisioni di altri partner occidentali che hanno deciso di espellere diplomatici russi.
La decisione è già stata comunicata all’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov.
Dopo la gara delle armi – partita non proprio benissimo – l’Italia entra in lizza anche in quella a chi espelle più diplomatici russi? «Abbiamo espulso 30 diplomatici russi per motivi di sicurezza nazionale». Lo annuncia il titolare della Farnesina, il ministro Luigi Di Maio.
Di Maio fa sapere che «il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Ettore Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su mia istruzione, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, per notificargli la decisione del Governo italiano di espellere 30 diplomatici russi in servizio presso l’Ambasciata in quanto ‘personae non gratae’».
Di Maio: una questione di sicurezza nazionale
Una misura, prosegue l’esponente pentastellato, «assunta in accordo con altri partner europei e atlantici». La drastica decisione, spiega il ministro «si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale». Il contesto, inutile dirlo, è quello dell’invasione di Mosca ai danni dell’Ucraina.
Il nostro paese si allinea così alle decisioni di Germania, Francia. Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Irlanda, solo per menzionare gli ultimi paesi che hanno deciso di espellere diplomatici russi dal loro territorio nazionale. Berlino, riferisce l’Agi, ne ha espulsi 40, Parigi 35. Noi, più modestamente, ci siamo fermati a 30. Ma ci sarà tempo per recuperare terreno e aumentare ancora le distanze da Mosca.