Camorra, il blitz della Polizia: fermate le “nuove leve” dei clan, 8 arrestati

Una operazione della Squadra mobile di Caserta decapita le “nuove leve” della camorra. In otto finiscono in manette.

L’indagine degli agenti di polizia prosegue quella che nel 2019 aveva portato all’arresto di 30 capi camorristi.

È stato coronato da successo il blitz che mirava a fermare diversi affiliati del clan camorristico Piccolo-Letizia. Si tratta di un’organizzazione mafiosa attiva nel Casertano, in particolar modo a Marcianise, Macerata Campania e Capodrise.

La Squadra mobile di Caserta così ha arrestato 8 membri del clan camorristico. Su di loro gravavano gravi indizi di colpevolezza. Numerosi i reati per cui rischiano l’incriminazione: dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle estorsioni consumate e tentate. I fermati dovranno anche rispondere della detenzione e del porto di arma clandestina, oltre che di danneggiamenti continuati e in concorso. Tutti reati aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa.

Nel 2019 decapitati i vertici dei clan Piccolo-Letizia e Perreca

Si tratta di fatti risalenti per lo più al 2019, anche se in alcuni casi bisogna risalire anche fino al 2013. L’operazione rappresenta la prosecuzione dell’inchiesta sui clan Piccolo-Letizia e Perreca. Una indagine che l’8 aprile 2019 aveva già fatto scattare le manette per altre 30 persone.

Dopo l’arresto dei capi dei clan, le indagini si sono dirette verso altri soggetti che orbitavano nella loro cerchia. Sono così emersi diversi casi di estorsione. Le modalità erano quelle tipiche delle organizzazioni mafiose, con intimidazioni armate ai danni degli imprenditori sotto ricatto camorristico. Il pizzo da pagare arrivava alla somma di 2 o 3 mila euro.

Gli imprenditori ricattati dovevano versarlo in occasione delle festività, a Natale e a Pasqua. Coi più difficili da convincere i camorristi passavano alle maniere forti. Così partivano le pistolettate alle sedi delle aziende da taglieggiare. Le imprese minacciate operavano nei settori più diversi: edilizia, pompe funebri, smaltimento rifiuti, supermercati, rivendite di auto, abbigliamento, fast food e altro ancora.

Questa volta a finire in carcere sono stati Agostino Piccolo, Gaetano Monica e Salvatore Letizia (fratello del pentito Primo Letizia). Ai domiciliari invece Ottavio Antonio Sorbo, Gaetano Viciglione, Amedeo Belvisto e Pasquale Regino.

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