Sui social e nei programmi televisivi in cui è ospite, lo chef italiano trasferitosi a Mosca nel 2020 racconta la sua verità sulla qualità della vita in Russia dopo l’attacco all’Ucraina e le sanzioni imposte dall’Europa.
Ivan Rorato non ha alcuna intenzione di lasciare la Russia e, come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, ribadisce come le sanzioni, in realtà, non abbiano avuto pesanti ricadute sulla quotidianità.
Lo chef Rorato ha lasciato l’Italia per trasferirsi a Mosca nel 2020, città in cui ha poi aperto il ristorante italiano “La Bellezza”. Sin dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, Rorato si è schierato dalla parte di Putin e, soprattutto sui social network, sono apparsi messaggi contro quei giornalisti da lui definiti «pennivendoli senz’anima». Sarebbero, a suo avviso, proprio questi ultimi a «diffondere la Russofobia» e a riportare numerose fake news. Lo chef italiano si è visto costretto a chiudere il suo profilo Facebook preso di mira con pesanti insulti per trasferirsi su Telegram dove continua il suo racconto della vita in Russia nonostante le sanzione dell’Europa.
«Qui non manca nulla»
«Non torno perché qui sto ancora dieci volte meglio» spiega Ivan Rorato. Si schiera poi dalla parte di Putin: «La guerra non è una bella cosa per nessuno, e io non sono d’accordo che ci sia una guerra. Ma il modo in cui si parla di Putin è sbagliato». Putin che, a suo dire, «ha migliorato la qualità della vita dei russi». «Se volevano farlo cadere, hanno sbagliato tutto. Anche quelli che prima storcevano il naso, adesso sono tutti con lui: il sentore è che ci siano più persone dalla sua parte che contro».
Le sanzioni imposte dall’Europa non avrebbero creato conseguenze negative ai russi. «Sono state un po’ traumatiche solo i primi giorni. – racconta lo chef veneziano – Poi tutto è tornato alla normalità. Non manca nessun prodotto, i supermercati sono pieni. Abbiamo ancora tutto».
Tanti gli chef che stanno iniziando a produrre generi alimentari da soli: «Stiamo iniziando a produrre tutto qui: formaggio, salsa di pomodoro, mozzarella. Qui sono rimasti molti italiani e abbiamo creato un gruppo. Nessuno di loro è contro tutto questo, perché vediamo che il Paese funziona…altro che in Italia».
E a chi gli chiede del blocco delle carte di credito, Ivan Rorato risponde: «La carta del circuito russo funziona per i pagamenti con il cellulare. In caso di pagamenti all’estero, invece, uso una poste-pay».