Emergono nuovi dettagli sulla tragedia sfiorata sabato scorso a Civitavecchia, dove un trentenne stava per buttare dal terrazzo di un B&B una minorenne conosciuta in internet.
La ragazza è stata salvata per il rotto della cuffia dell’intervento tempestivo dei carabinier.
Non era un incontro occasionale, ma una relazione che andava avanti da tempo. In questo contesto è maturato l’episodio di sabato sera che, in una notte da incubo, poteva costare caro alla sedicenne romana che per poco non è volata dal balcone di un bed & breakfast di Civitavecchia.
È qui, lo scorso weekend, che la giovane stava passando il primo fine settimana da sola in compagna del fidanzato: Ivan Rossi, pugile amatoriale di 32 anni. Una relazione cominciata otto mesi fa con un uomo molto più grande che i genitori della ragazza, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, non avevano mai approvato. Ma che era comunque andata avanti dopo che i due si erano conosciuti via chat.
Al rifiuto il pugile ha perso il controllo
Adesso però tutto è finito dopo la notte di follia in cui il pugile ha cercato di ucciderla gettandola dal terrazzo della struttura. Rossi, ancora incensurato malgrado qualche precedente con la giustizia ancora non passato in giudicato, ha reagito male al rifiuto della minorenne di avere un rapporto intimo. Non è ancora chiaro se prima di essere rifiutato avesse già bevuto, ma sta di fatto che il 32enne, affetto da sordomutismo, ha perso le staffe e cercato di aggredire la ragazza. Senza cercare di usarle violenza sessuale, sono però volati schiaffi e spintoni nella stanza. A quel punto la giovane ha provato a difendersi. Finché non è stata presa e portata a forza sul terrazzo. E qui l’uomo ha cercato di sollevarla di peso per lanciarla nel vuoto.
Una tragedia sfiorata
E ci è mancato poco che la tragedia non si realizzasse. È stata sventata dalla telefonata con cui poco prima la giovane aveva avvertito i genitori. La ragazza aveva telefonato alla madre per chiedere aiuto: «Venitemi a prendere, è impazzito», avrebbe detto alla mamma.
Prima di precipitarsi in auto da Roma a Civitavecchia, i genitori hanno allertato i carabinieri che, fortunatamente già in zona, hanno subito raggiunto il bed & breakfast. Giusto in tempo per udire gli urli disperati della ragazza. Dalla strada i militari hanno gridato al pugile di lasciar andare la minorenne. L’uomo ha obbedito e la sedicenne così ha potuto chiamare la famiglia e aprire la porta agli agenti.
Rossi però ha opposto una forte resistenza. I carabinieri hanno dovuto usare lo spray urticante per bloccarlo. È stato poi portato a Regina Coeli, ma adesso è già in libertà. Il gip lo ha scarcerato dopo averne convalidato l’arresto. Gli è stato però vietato di avvicinarsi alla ormai ex fidanzata – originaria di Civitavecchia sebbene viva a Roma con la famiglia – e ai luoghi da lei frequentati. È accusato di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Ma non di violenza sessuale e di sequestro di persona aggravato su minore perché non ha privato la ragazza del telefonino cellulare, lasciandole la possibilità di contattare i suoi.