Il 13 marzo era andato assieme a un ex collega in un villaggio dove si stavano svolgendo intensi combattimenti. Poi non si è saputo più nulla di lui.
Voleva documentare gli effetti devastanti della guerra tra Russia e Ucraina.
È caduto un altro reporter in Ucraina: il suo nome è Max Levin, 41 anni, fotografo e documentarista. Collaborava con testate nazionali e internazionali. Tra queste Reuters, Bbc e Ap. Era sposato, oltre alla moglie lascia quattro figli minori.
I suo nome va aggiungersi al triste elenco degli altri giornalisti uccisi durante il conflitto. La polizia ha trovato il suo corpo senza vita nei dintorni del villaggio Guta Mezhyhirska, nella regione di Kiev. Lo riporta la testata Lb.ua, per la quale lavorava il fotoreporter scomparso.
Nessuna notizia del collega che lo accompagnava
Levin si era spostato lo scorso 13 marzo a Guta Mezhyhirsk, intenzionato a documentare le scene dell’invasione russa. Assieme a lui c’era anche Oleksiy Chernyshov, militare in servizio e ex fotografo, del quale non si hanno notizie. A quanto si sa i due, dopo aver abbandonato l’auto, si erano diretti a piedi verso il villaggio di Moshchub, in una zona dove erano in corso pesanti scontri tra le forze ucraine e quelle russe.