Il rischio della terza mondiale, l’invio di armi in Ucraina, il ruolo dell’Europa e dell’Italia: temi caldi del dibattito politico, sui quali anche i cittadini italiani hanno qualcosa da dire.
La guerra di Putin all’Ucraina ha sconvolto le dinamiche politiche, economiche e sociali di tutta Europa. Il dibattito è diventato incandescente su più temi: sui rischi nucleari, sulla necessità di sostenere anche militarmente Kiev, sul ruolo della Nato, dell’Unione Europea, sugli Stati Uniti, sulla dipendenza energetica dalla Russia. Argomenti strategici, fondamentali, politicamente rilevanti, che vengono affrontati in maniera polemica a livello politico e mediatico.
Ma c’è un altro livello di dibattito, che dovrebbe avere ascolto ed invece ne ha molto poco. E’ quello che arriva dal basso: il pensiero degli italiani, coloro i quali dovrebbero essere rappresentati in Parlamento e le cui opinioni tenute quantomeno in considerazione dal governo. Cosa che, invece, non avviene nei fatti. A partire, ad esempio, dall’invio di armi all’Ucraina: Governo e Parlamento, quasi all’unanimità, hanno deciso di sostenere militarmente l’esercito e le milizie di Kiev. La maggioranza degli italiani, espressa in diversi sondaggi, si è espressa in maniera diametralmente opposta: a seconda del tipo di sondaggio, dal 55% al 70% degli intervistati si è detto contrario. E non solo su questo specifico tema: quando interpellati, gli italiani hanno espresso posizioni spesso diametralmente opposte a quelle assunte dalla politica o da parte della stampa. Altro esempio, le spese militari: la maggioranza degli interpellati si è detta contraria all’aumento, mentre governo e Parlamento si muovevano in direzione opposta. Nel video, il servizio di Agnese Peccianti a Milano: cosa pensano gli italiani della guerra?