Secondo le ultime indiscrezioni, riportate in Italia dal Corriere della Sera, da tempo il presidente Putin sarebbe gravemente malato.
Ma il Cremlino, per bocca del portavoce Peskov. smentisce le voci sulla malattia dello “Zar”.
Insieme ai rumors su un possibile golpe, da tempo gira voce che Vladimir Putin possa essere malato. E adesso il Corriere della Sera rilancia l’ultima indiscrezione: il presidente russo avrebbe un cancro alla tiroide. Da anni il leader di Mosca si farebbe seguire da uno specialista nel trattamento del cancro tiroideo. Il medico lo avrebbe visitato a Sochi, nella sua residenza, per ben 35 volte negli ultimi quattro anni, riferisce il Corriere. Il dottore che segue Putin avrebbe anche un nome: quello di Evgeny Selivanov, endocrinologo del Central Clinical Hospital di Mosca.
Il Cremlino, sostiene sempre il quotidiano di via Solferino, ha sempre mantenuto il riserbo sulla salute dello Zar, per non compromettere la sua immagine di uomo forte. Anche quando cadde da cavallo ferendosi la schiena. Ma adesso, visto l’incedere della malattia, tutto sarebbe diventato più difficile.
Quelle strane visite mediche a Sochi
Come nel novembre 2016, quando il presidente russo si ritirò per una settimana a Sochi, senza fare uscite pubbliche, e fu visitato da un gruppo di neurochirurghi e rianimatori. Ma c’è tutto un elenco di occasioni rimandate o annullate da Putin che fanno pensare a qualche serio problema di salute. Con lo scoppio della pandemia poi il presidente ha preso a comportarsi in maniera inusuale e in più circostanze si è isolato.
Poche settimane fa i servizi segreti occidentali avevano ipotizzato che Putin si curasse per un tumore. Così faceva pensare, scrive il Corriere, uno «strano pallore e un gonfiore sospetto, soprattutto del collo e del viso», con ogni probabilità collegati alla somministrazione di farmaci. O in ogni caso potevano essere sintomi di una malattia grave, che chiedeva l’uso di steroidi causando improvvisi eccessi d’ira.
Paranoia o propaganda?
Sempre il Corriere parla della scelta di assoldare assaggiatori personali e accenna al timore dell’avvelenamento, indice di una sorta di paranoia che porterebbe il capo del Cremlino a riguardare ossessivamente il video dell’uccisione di Gheddafi. La tesi adombrata dal Corriere è chiara: “Dietro ai comportamenti dello zar ci potrebbero essere dunque spiegazioni di natura medica”, conclude il giornale.
Se sia realtà o propaganda di guerra, questo lo dirà solo il futuro. Il Cremlino, ovviamente, ha già smentito le voci per bocca del fido portavoce Dmitry Peskov.