Marzo, l’inflazione accelera ancora: + 1,2% su febbraio, + 6,7% nel 2022

Era dal 1991 che non si registravano aumenti di tale portata. A pesare sul carovita è soprattutto il costo dell’energia.

Quasi raddoppiati in un anno i prezzi delle bollette di elettricità e gas: + 94,6%.

Non si arresta la corsa dell’inflazione, che a marzo aumenta per il nono mese di fila. Lo riportano le stime preliminari dell’Istat che per marzo hanno fatto registrare una crescita dei prezzi al consumo pari all’1,2%, mentre in un anno gli aumenti sono arrivati a quota 6,7% (a febbraio l’indice era a +5,7%). Un aumento che non si vedeva dal 1991.

Anche nell’ultimo mese la spinta inflattiva deriva soprattutto dal costo dell’energia, coi rincari passati dal +45,9% di febbraio al +52,9% di marzo. In particolare alla base dell’ulteriore crescita ci sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati, cioè carburanti per gli automezzi, lubrificanti, combustibili per uso domestico, passati da +31,3% a +38,7%

A pesare sul carovita, seppure in misura minore, anche il carrello della spesa che a marzo accelera a +5%. In crescita i prezzi dei beni alimentari, sia lavorati che non lavorati, oltre a quelli dei beni durevoli. I prezzi delle bollette di elettricità e gas continuano a risultare quasi raddoppiati rispetto a marzo 2021: +94,6%, come a febbraio.

Prezzi dei beni aumentati in un anno più del 10%

Aumenti del 5% nel carrello della spesa – Meteoweek

Rallentano invece gli aumenti dei trasporti (da +1,4% a +1,0%), mentre l’”inflazione di fondo”, al netto dei beni energetici e quelli alimentari freschi, sprinta da +1,7% a +2,0% mentre quella al netto dei soli beni energetici passa da +2,1% a +2,5%.

I prezzi dei beni aumentano significativamente su base annuale (da +8,6% a +10,2%), stabili invece i prezzi dei servizi (+1,8%%); la differenza tra i primi e i secondi, dal punto di vista dell’inflazione, sale quindi dai -6,8 punti percentuali di febbraio ai -8,4 di marzo.

I prezzi salgono soprattutto a causa dei rincari dei beni energetici non regolamentati (+8,9%) e, in percentuale minore, dei beni alimentari lavorati (+1,0%). Incidono anche i rialzi dei prezzi dei trasporti (+0,9%), dei beni durevoli (+0,7%) e degli alimentari non lavorati (+0,6%).

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