Ucraina, Mosca ripiega in Donbass, ma Zelensky non si fida: “Non siamo ingenui”

La Russia annuncia di voler ridurre drasticamente l’impegno militare nella zona di Kiev e di volersi concentrare sul Donbass, ma il governo ucraino e gli Usa rimangono cauti o scettici.

Nel frattempo la diplomazia sembra fare qualche timido passo in avanti dopo i recenti colloqui in Turchia.

Si sono aperti i primi spiragli di pace con le trattative a Instabul: l’Ucraina ha confermato la disponibilità ad accogliere lo status di neutralità e ha chiesto degli “stati garanti”, a cominciare dalla Turchia, ma non cede sull’integrità del territorio. Sulla Crimea le decisioni sono rimandate da qui a quindici anni. Ma la strada resta lunga, fanno sapere da Mosca.

Scetticismo anche da parte americana, con Washington che invita a non “lasciarsi ingannare dagli annunci della Russia” e conferma che l’Occidente continuerà a fare la faccia dura con Mosca e a sostenere l’Ucraina. Sono le posizioni affiorate dal confronto di ieri sera tra i capi di stati dei principali paesi occidentali (Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia) che hanno affrontato anche il tema dell’energia ribadendo la necessità di diminuire la dipendenza dalla Russia. Colloquio anche tra Macron e Putin che chiede la resa dei “nazionalisti di Mariupol” in cambio dei corridoi umanitari.

Intelligence UK: Mosca ha difficoltà a sostenere più fronti di guerra

Quanto al cambio di strategia annunciato dai vertici militari russi che parlano di una drastica riduzione delle operazioni militari tra Kiev e Chernikiv, i servizi segreti britannici hanno un giudizio chiaro: Mosca non ha raggiunto l’obiettivo di circondare Kiev e dunque ha deciso di concentrare lo sforzo bellico nel Donbass, indice della sua difficoltà di sostenere più fronti e della ridotta capacità di avanzare via terra. Ciò lascia supporre che le forze russe compenseranno con “massicci attacchi di artiglieria e di missili”.

Il presidente ucraino Zelensky non si fida delle parole di Mosca. “Non siamo ingenui”, ha detto nel solito video notturno. “Non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni esponenti di uno Stato che continua a battersi per la nostra distruzione”, ha aggiunto ribadendo che gli impegni presi dalla Russia si valuteranno in base a un unico parametro: i fatti. Anche la Casa Bianca invita a non farsa ingannare dal ritiro annunciato dal Cremlino.

Dipartimento di stato Usa: americani, andate via dalla Russia

Washington, attraverso il dipartimento di stato, manda anche un avvertimento ai cittadini americani in Russia, avvisandoli del rischio di essere “arrestati”. Ai cittadini Usa si consiglia di non entrare in Russia o di abbandonare immediatamente il paese. A Mosca si trova agli arresti la cestista Brittney Griner, fermata a febbraio con l’accusa di aver introdotto droga.

L’America accusa poi la Russia di voler creare una crisi alimentare mondiale col blocco di 94 navi cariche di grano, alle quali viene impedito di lasciare i porti ucraini. Da parte russa si incolpano invece le sanzioni occidentali che hanno portato a un aumento globale dei prezzi degli alimenti.

Intanto Mosca, attraverso il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, propone di estendere la lista delle merci esportate da pagare in rubli, ossia grano, petrolio e legname, fertilizzanti, carbone, metalli. “I Paesi europei – ha detto – hanno tutte le possibilità di mercato per pagare in rubli. Non è una tragedia. La situazione è molto peggiore quando ci sono i soldi, ma non le merci. Gli europei dovrebbero smettere di parlare e cercare scuse per non pagare in rubli. Se vuoi il gas, cerca i rubli“.

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