Il conflitto scoppiato in Europa orientale rischia di far andare all’aria la transizione economica dell’Ucraina verso l’Occidente. È il dato emerso da una ricerca austro-americana.
La guerra ha un peso economico: rischia di distruggere gli investimenti occidentali in quelle aeree. Ma non tutti i paesi sono esposti alla stesa maniera.
L’economia ucraina, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, si è divisa tra due partner principali: la Russia e l’Unione Europea. La Russia è stata tradizionalmente il primo partner commerciale del paese ucraino, oltre che il principale mercato di sbocco della sua manifattura per i prodotti più complessi.
Nel corso degli ultimi dieci anni, però, l’’economia ucraina è stata letteralmente attirata verso l’Occidente dagli “investimenti esteri e l’espansione delle catene di approvvigionamento dai principali paesi manifatturieri europei come la Germania”. Lo scrivono i ricercatori del Complexity Science Hub di Vienna (Austria) e del Growth Lab dell’Harvard University (Usa).
Un vero e proprio “riorientamento verso ovest” che ha profondamente mutato la “geografia economica dell’Ucraina”. Ma che ora con la guerra è a rischio. Il conflitto armato, oltre alle dirette ricadute economiche delle distruzioni, mette in forse anche molti legami economici tra Ucraina e Occidente. In particolare rischiano di andare distrutti gli investimenti di paesi occidentali come la Germania, con danni che rischiano di riflettersi anche sulle catene di approvvigionamento. Anche se in generale non si tratta di investimenti elevati, alcune economie più piccole risultano particolarmente esposte ai contraccolpi della guerra: quel giro di imprese occidentali concentrate, oltre che nella Germania del sud, a Parigi, nella Finlandia meridionale e in Nord Italia.