Famiglia suicida-meteoweek.com
L’unico salvo, al momento, è il figlio 15enne che versa però, in gravissime condizioni. Erano ossessionati da teorie cospirazioniste, e la loro abitazione era piena di scorte di cibo
Una famiglia composta da 5 persone si è suicidata gettandosi dal balcone della propria abitazione sita al settimo piano di un edificio. È accaduto in Svizzera, a Montreux, lo scorso giovedì 24 marzo, ma nel frattempo, dalle indagini, sono emersi diversi dettagli sull’accaduto.
A quanto pare, la famiglia era ossessionata da teorie cospirazioniste, avevano paura di qualunque contatto con il mondo esterno e la loro abitazione era zeppa di scorte di cibo, come ha raccontato la polizia. È una famiglia francese. Il padre, 40 anni, la madre, 41 e la sorella gemella di lei sono morti, così come la figlia di 8 anni dei due coniugi. L’unico sopravvissuto, per ora, è il figlio di 15 anni, ricoverato in condizioni gravissime. A dare l’allerta è stato un testimone che era sotto al palazzo al momento in cui si è consumata la tragedia.
Nell’abitazione della famiglia, sul lago di Ginevra, non c’erano segni della presenza di persone estranee. Gli investigatori hanno ritrovato una scaletta poggiata sul balcone. I membri della famiglia si sarebbero gettati l’uno dopo l’altro in 5 minuti. Da ulteriori indagini, è emersi anche si trattava di una famiglia che aveva pochissimi contatti col mondo esterno, che addirittura la bimba di 8 anni e la madre risultavano trasferite in Marocco e la figlia non era iscritta all’anagrafe del posto.
Il padre sarebbe rimasto ossessionato da teorie cospirazioniste, pensava di essere controllato, non aveva contatti ed evitava lo stesso per i suoi familiari. Il dramma è occorso quando due gendarmi si stavano recando nell’abitazione della famiglia. I due portavano un mandato di accompagnamento per il padre, che la prefettura aveva emesso in merito all’istruzione a domicilio di uno dei figli dell’uomo.
Ma i poliziotti non sono riusciti a entrare in casa, e poco dopo, i cinque si sono gettati dal balcone. «I gendarmi hanno bussato alla porta e hanno sentito una voce che chiedeva chi c’era. Dopo essersi annunciati, non hanno più sentito alcun rumore nell’appartamento».
L’inchiesta dovrà stabilire le motivazioni della tragedia. Quel che finora è certo, è che in casa quando è occorso il dramma non c’erano nessun altro se non i membri della famiglia, come ha comunicato il capo della polizia in un’intervista rilasciata alla radio.
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