Carol Maltesi, la confessione dell’assassino: “Uccisa dopo gioco erotico con un martello”

Confessa l’uccisore dell’attrice hard di 26 anni fatta a pezzi e ritrovata in un dirupo tra Brescia e Bergamo. L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un gioco erotico.

Tre giorni passati a fare a pezzi il cadavere e poi i tentativi di liberarsene.

Davide Fontana e la sua vittima – Meteoweek

È crollato dopo quattro ore di interrogatorio. Tanto è stato messo sotto torchio Davide Fontana, il bancario 43enne accusato di aver ucciso e fatto a pezzi Carol Maltesi, l’attrice di 26 anni conosciuta negli ambienti a luci rosse col nome di Charlotte Angie. L’omicidio, ha raccontato nella sua confessione, sarebbe stato compiuto al culmine di “un gioco erotico” con un martello. Successivamente l’uomo avrebbe smembrato il corpo della 26enne riponendolo in un freezer acquistato online per l’occasione e installato nell’abitazione della vittima a Rescaldina, nella provincia milanese.

Come riferisce il Corriere della sera, l’impiegato ha confessato agli inquirenti di aver ucciso la donna e di aver impiegato tre giorni per fare a pezzi il suo corpo. E poi, dopo aver tentato di dare fuoco ai suoi resti, di averli gettati nella scarpata tra le montagne di Borno nel corso di una vacanza in un albergo di Boario Terme.

Per due mesi aveva risposto ai messaggi sul cellulare fingendo di essere la donna uccisa

Carol Maltesi, la 26enne uccisa e ritrovata in una scarpata – Meteoweek

Per più di due mesi, inoltre, come nulla fosse Fontana ha risposto ai messaggi sul cellulare di Carol per far credere agli attori e agli amici che fosse ancora in vita. A loro scriveva di voler cambiare vita, di voler  abbandonare il mondo del porno. Un castello di bugie che è cominciato a crollare il 26 marzo quando il giornalista Andrea Tortelli, dopo la scoperta del corpo, ha chiesto di ascoltare la voce della donna per avere conferma che non fosse morta. “È stato l’unico a chiedere un vocale in questi due mesi. Mi sono spaventato e non gli ho più risposto”, ha detto Fontana.

Il 43enne milanese, foood e travel blogger per passione, ha raccontato di aver fatto a pezzi il corpo in tre giorni con “un’accetta e un seghetto da metallo” conservando quel che restava della povera ragazza in un freezer a pozzetto comprato sul web. Dopo aver cercato di ripulire l’appartamento dove aveva consumato il delitto, Fontana ha cercato senza successo di sbarazzarsi del corpo smembrato bruciandolo con l’alcol nel barbecue di un bed and breakfast di una frazione di Cittiglio, nel Varesotto.

L’ultimo tentativo per eliminare i tatuaggi

È a quel punto che ha pensato di recarsi tra le montagne di Borno, nel posto dove da bambino trascorreva le vacanze assieme alla famiglia, e liberarsi lì del corpo. In ultimo aveva cercato di eliminare i tatuaggi tagliando la pelle in corrispondenza dei disegni, ma anche in questo caso il tentativo era andato a vuoto.

Dopo la confessione l’uomo è stato trasferito in carcere. “Vi ho raccontato tutto questo perché volevo togliermi questo peso e dire la verità”, ha detto l’impiegato di banca che adesso dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

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