La baby gang che pubblicava su Instagram le refurtive delle loro rapine

Sono quindici i ragazzi arrestati, alcuni studenti, altri lavorano. Chi veniva aggredito, spesso non sporgeva denuncia per paura di ritorsioni

Commettevano furti e rapine e poi postavano le refurtive nelle stories Instagram. È quanto faceva un gruppo di ragazzi, appartenenti alla ‘Gang 88’, che i carabinieri di Brescia hanno provveduto ad arrestare, dopo un’inchiesta.

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Da quanto è emerso dalle indagini, i ragazzi agivano tramite social, sia per comunicare tra loro e sia per acquisire clienti a cui spacciavano stupefacenti. I furti e le rapine erano perpetrati sempre nei confronti di loro coetanei, nei pressi delle scuole, o vicino alle fermate dei bus. Avvicinavano le loro vittime e poi rubavano loro collanine d’oro.

I carabinieri hanno arrestato 15 ragazzi, tutti cittadini italiani, alcuni provenienti da famiglie di altri Stati migrate in provincia di Brescia. Alcuni di loro sono studenti, altri lavorano. Le vittime di furti e rapine spesso non osavano sporgere denuncia per paura di ritorsioni.

In tutto sono state emesse 19 misure cautelari, di cui 4 in prigione, altre nei carceri minorili, 8 domiciliari e tre obbligo di dimora notturna. I ragazzi dovranno rispondere di associazione a delinquere a scopo di commettere reati contro il patrimonio e detenzione nonché spaccio di droga.

L’inchiesta portata avanti dai carabinieri è cominciata nel maggio 2019 dopo furti e rapine in provincia di Brescia perpetrati ai danni di minori e ventenni ed è continuata fino all’estate 2021.

Gli investigatori parlano di parecchi elementi di colpevolezza contro gli indagati in base a testimonianze, pedinamenti e intercettazioni da cui si deduce che la Gang 88 «faceva dell’appartenenza al gruppo un punto di forza per i singoli partecipi e al contempo strumento di intimorimento nei confronti delle vittime».

Furti e rapine avrebbero avuto luogo anche nel periodo di lockdown. Effettuate anche 23 perquisizioni domiciliari nelle case di altrettanti indagati.

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