Il presidente del consiglio firma il Patto per Napoli per rilanciare la città partenopea e il Sud: un accordo che in 20 anni porterà 1,2 mld nelle casse comunali.
Draghi ha poi elencato le priorità del governo per promuovere la crescita economica del Mezzogiorno: donne e giovani.
C’è una questione meridionale, ma bisogna evitare che si risolva in una serie di infeconde rivendicazioni. È la sintesi del pensiero espresso da Mario Draghi, oggi a Napoli per rilanciare la città partenopea. Firmato col sindaco Gaetano Manfredi il Patto per Napoli, un accordo col governo che in 20 anni porterà 1 miliardo e 200 milioni di euro nelle casse del comune.
Draghi: Napoli e il Mezzogiorno siano motore del paese
«L’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese», ha detto Draghi ricordando che il reddito pro capite del Sud Italia sia «poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio». Per riallineare il Mezzogiorno ai livelli del paese occorre rimuovere gli ostacoli che in questi anni hanno rallentato la crescita di Napoli e del Sud. Ostacoli nel campo finanziario, istituzionale e culturale. L’impegno del governo, ha spiegato Draghi, mira soprattutto a coinvolgere le donne e i giovani nel mercato del lavoro.
L’emarginazione lavorativa di queste due categorie, donne e giovani, è al tempo stesso «una causa e una conseguenza dei ritardi di crescita del Mezzogiorno», insiste Draghi. Basti solo pensare che nel 2020 al Sud solo il 35,1% delle donne in età lavorativa aveva un’occupazione, contro il 62% del Centro-Nord, mentre tra i giovani i disoccupati toccavano quota 35% (rispetto al 15% del Nord). La mancanza di possibilità lavorative è alla base della emigrazione massiccia che dal Sud ha portato, tra 2002 e 2020, allo spostamento di un milione di persone, il 30% delle quali laureate. Sulla creazione di posti di lavoro per donne e giovani, ha sottolineato Draghi, punta fortemente il governo che nel Pnrr ha voluto incentivare le imprese meridionali che riservino una parte significativa dei posti di lavoro a giovani e donne. Un primo segnale al quale, ha concluso Draghi, ne seguiranno altri, nel pubblico e nel privato.