Covid, Rasi: “Basta tamponi rapidi, sono inutili. Solo a sintomatici o contatti stretti”

Covid, Guido Rasi: “Basta tamponi rapidi, sono inutili. Da usare solo per i sintomatici o in caso di contatti stretti con positivi”. Con la variante Omicron “quasi 1 su 2 è un falso negativo” .

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Covid, Guido Rasi: “Basta tamponi rapidi, sono inutili” – meteoweek.com

La corsa ai tamponi fai-da-te rischia di provocare un effetto contrario, risultando se non dannosa quanto meno inutile ai fini della prevenzione e del monitoraggio della diffusione del virus. A spiegarlo, ancora una volta, è stato Guido Rasi, ordinario di Microbiologia all’Università di Tor Vergata di Roma e direttore scientifico di Consulcesi. Rasi, intervenendo su Adnkronos Salute, ha infatti spiegato che sarebbe addirittura meglio “smetterla con i tamponi inutili“. I test rapidi andrebbero infatti usato soltanto quando servono, nei casi chi di, ad esempio, “ha sintomi o con la certezza di un contatto stretto con positivo”.

Inoltre, ha ribadito l’ex consulente della struttura commissariale per l’emergenza Covid-19, i tamponi rapidi “devono essere fatti sotto indicazione di un medico”. Questo perché, in effetti, “va rispettata un’indicazione temporale, ad esempio aspettare 48 ore dal contatto con un positivo”.

Con Omicron tamponi rapidi rischiano di diventare inutili

Sempre intervenendo su Adnkronos Salute, Rasi ha inoltre sottolineato quanto sia “difficile” che ad oggi i test anti-Covid “fai da te” intercettino la variante Omicron del nuovo coronavirus. “Spesso molti asintomatici hanno una carica virale molto bassa, che non viene segnalata dalla sensibilità di questi test”, ha infatti spiegato l’esperto.

Il professore, però, si era già espresso su questo punto ormai diverse settimane fa, parlando con la redazione di ANSA Salute. In quell’occasione, Rasi aveva evidenziato come “quasi 1 su 2 è un falso negativo” – riferendosi proprio ai risultati ottenuti dai tamponi fai-da-te. “La nuova versione del virus Sars-CoV-2 sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati”, aveva dichiarato il direttore scientifico di Consulcesi.

I tamponi antigenici rapidi risultano quindi poco sensibili e conseguentemente poco attendibili nel rilevare la positività alla variante Omicron del virus. In particolare, i dati preliminari mostrano come circa il il 40% delle persone positive alla variante può risultare negativo ai test rapidi. Per questo motivo, dunque, non si dovrebbe fare troppo affidamento sugli stessi, dato che rendono senz’altro più “più complicato e difficile” contenere la pandemia. Una soluzione, spiega Rasi, potrebbe essere quella di aggiornare i testi così da renderli più attendibili per la nuova variante. Nel frattempo, rimane fondamentale non abbassare la guardia, nemmeno con l’arrivo della bella stagione.

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