Angelo Grillo (Cooperativa Concordia Pescatori) a Meteoweek: “Il taglio delle accise non ci riguarda, la situazione resta difficile”

Abbiamo chiesto ad Angelo Grillo della Cooperativa Concordia dei Pescatori di Anzio, se rispetto allo sciopero annunciato due settimane fa è cambiato qualcosa. 

Il caro dei carburante continua a mettere in forte difficoltà il nostro paese. Dopo che benzina e gasolio avevano raggiunto un costo record l’8 Marzo del 2022, superando per la prima volta nella storia il prezzo di 2,30 euro al litro, tutte le categorie professionali dipendenti dal carburante, hanno immediatamente alzato le barricate, minacciando scioperi ad oltranza se il governo non fosse intervenuto in modo adeguato per sostenere liberi professionisti ed imprese.

Ansa

In realtà nessuna delle due cose è realmente accaduta in seguito. Da un lato gli scioperi si sono bloccati quasi subito, sia per le difficoltà delle categorie professionali a organizzarsi in modo unico e compatto, che per un danno economico che gli stessi professionisti non riescono a sopportare, pur trattandosi di una protesta. Dall’altro le misure del governo si stanno rivelando insufficienti sotto tutti i punti di vista.

Non è una situazione semplice, e per questo abbiamo chiesto ad Angelo Grillo, presidente della Cooperativa Concordia Pescatori d’Anzio, come i pescatori stiano vivendo questa difficile situazione. Parliamo di una delle categorie più colpite dal caro carburanti, con dei costi giornalieri da sostenere per la Nafta molto importanti. Anche loro i primi mesi di Marzo avevano tentato di proporre uno sciopero per richiamare l’attenzione sul drammatico momento che i pescatori stanno vivendo. Non tanto le imbarcazioni più piccole, ma quelle medie, che hanno a bordo quattro.cinque marinai, e costi da fissi da sostenere ogni settimana. Sciopero che poi però è stato subito sospeso perché il rischio di andare in perdita era troppo grande. 

Due settimana fa avete annunciato uno sciopero contro i rincari del Gasolio. Com’è andata in queste due settimane?

Lo sciopero è durato una settimana e un giorno. Poi si è rotto per alcuni motivi che non voglio spiegare qui, e da martedì scorso siamo tornati a uscire in barca anche noi. 

La situazione resta difficile come spiegava ai giornali due settimane fa?

Noi cerchiamo di prevenire, prima di arrivare a conseguenze estreme. Al momento, il prezzo del gasolio è di 1,15 euro. Con questi prezzi non è sostenibile il nostro lavoro. Il nostro guadagno finisce, a queste condizioni, ad essere investito tutto sulla nafta. Non abbiamo più margini concreti non solo per guadagnare, ma anche per mettere qualcosa da parte. Noi pescatori facciamo un mestiere imprevedibile. Gli incidenti e i guasti alle imbarcazioni capitano molto spesso. Per noi è fondamentale riuscire anche a risparmiare per affrontare questi imprevisti, e al momento non riusciamo più a causa dei rincari. 

Avete paura che i prezzi salgano ancora?

Sentiamo parlare di tante cose in televisione, ma a noi non cambia nulla. Come Cooperativa Concordia, per noi i prezzi sono rimasti gli stessi per il carburante, non è sceso nulla. Noi non usufruiamo del taglio delle accise deciso dal governo. Anzi, noi ci appoggiamo a un distributore Eni, e non abbiamo ricevuto nessun tipo di sconto.

Mi sta dicendo che gli incentivi del governo non riguardano in alcun modo la vostra categoria?

Come dicevo, noi non possiamo usufruire del taglio delle accise, in quanto il nostro settore già non le paga. Per questo il provvedimento del governo non ci tocca. Resta il fatto che il costo del carburante per noi è ormai insostenibile. I nostri consumi sono maggiori di altri. Io ho una barca, di dimensioni medie, e consumo 600 litri di Nafta al giorno. Questo è il problema. I prezzi sono insostenibili. Per noi già 70 centesimi al litro è tanto, per il nostro margine di guadagno. Già salendo da questa cifra, siamo praticamente in perdita. 

Mi interessa capire una cosa: lei vede nel governo una reale volontà di aiutare la vostra categoria?

Mah non so, alla fine sono bravi tutti a parlare. Hanno discusso di nuovi fondi per la pesca, ma al momento ci sembrano tutte cose che a mio avviso non ci aiuteranno nel concreto. Anche ci dessero dei fondi per aiutarci economicamente, sarebbe un contentino. Mettiamo ad esempio che il governo ci eroghi da questi fondi un bonus una tantum di 3-4 mila euro. Magari possono sembrare tanti soldi, ma non lo sono affatto. Non ci compro nemmeno un mese con le spese che ho. Basti pensare che già solo un aumento di 30 centesimi sul costo della nafta, a partire da quei 70 centesimi che per noi sono il vero limite, ci provoca una spesa aggiuntiva di tremila euro al mese. Senza contare le varie spese di manutenzione.

Dunque se davvero il governo stanziasse una cifra del genere, che può sembrare importante, in realtà per voi sarebbe un mese di lavoro.

Tenga conto che io so ogni giorno quanto consumo di Nafta, ma non invece quello che prendo durante la giornata, quanto guadagno, chiaro? Noi usciamo in mare, mica sappiamo quanto peschiamo ogni giorno. Il nostro è un mondo imprevedibile. Non ci sono guadagni fissi. 

I pescatori, anche rispetto a due settimane fa, come stanno vivendo questa crisi?

Mah, uno guarda e spera. Noi siamo costretti ad andare avanti, abbiamo delle spese fisse. Noi a bordo abbiamo dei marinai che paghiamo regolarmente. A differenza di altre di piccola pescatori, ci sono delle persone che lavorano per noi. Se stiamo fermi, non è che smettiamo di pagare i marinai. Noi abbiamo una media di tre-quattro persone a barca da mantenere insieme ad altre spese fisse. 

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