Reazioni a catena alle parole del presidente americano Biden a Varsavia. Macron e Scholz frenano, Biden è costretto a precisare il senso del suo discorso.
Nella giornata di oggi ricominciano le trattative per cercare di arrivare a un negoziato.
Ieri c’è stata una serie di risposte alle parole del presidente americano Joe Biden che nel suo discorso in Polonia aveva definito Putin “un macellaio” aggiungendo che “non può restare al Cremlino”. Il suo omologo francese Macron invita all’usto di linguaggio più prudente: “Non avrei usato la parola macellaio” ha detto il presidente transalpino, mentre la Turchia esorta a non azzerare gli spazi del negoziato (“Se bruciamo i ponti con chi parliamo domani”) e il presidente turco Erdogan in una telefonata a Putin è tornato a chiedere una tregua e la creazione di corridoi umanitari. Per il cancelliere tedesco Scholz un “cambio di regime a Mosca non è negli obiettivi della Nato”. La Germania starebbe anche valutando di acquistare un sistema di difesa missilistica per difendersi da una potenziale aggressione russa.
Dalla Casa Bianca sono arrivati dei chiarimenti: Biden ha spiegato a un giornalista di non aver chiesto un cambio di regime in Russia dicendo che Putin “non può rimanere al potere”. Lo riferisce l’agenzia Reuters.
Continua offensiva russa a sud e nel Donbass, ferma nel resto del paese
Prosegue in Ucraina una guerra che finora ha fatto più di mille morti e quasi 1.800 feriti tra i civili. Sirene e segnali di allarme anti aereo stamattina a Lutsk, Rivne, Zhytomyr, mentre c’è stata una forte detonazione a Kiev. A Lutsk sarebbe stato colpito un deposito di carburante. Nelle ultime 24 ore i russi hanno attaccato cinque volte nel Donbass, nelle regioni di Donetsk e Lugansk, attacchi respinti dalle forze armate ucraine. Lo stato maggiore di Kiev ha fatto sapere su Facebok che le truppe ucraine continuano a resistere nelle aree di Topolskoye, Kamenka, Sukhaya Kamenka e stanno frenando l’avanzata russe in direzione di Gulyaipole e Zaporozhye.
Secondo l’intelligence britannica la marina militare russa sta di fatto isolando la capitale ucraina dal commercio marittimo internazionale, mentre l’offensiva di terra avanza a sud del paese, dove ha conquistato la gran parte del territorio, vicino a Mariupol dove proseguono pesanti combattimenti per la conquista del porto. Ferma invece l’avanzata nel resto del paese.
Intanto Mosca sta facendo ritirare in Bielorussia le unità militari – in particolare la 106a divisione aviotrasportata – che hanno sofferto più perdite nel confronto bellico, così da recuperarne la potenzialità combattiva. La Difesa russa ha diffuso un video che riprende un convoglio di blindati in marcia a circa una quarantina di chilometri dalla capitale ucraina.
Kiev invece smentisce che siano militari ucraini quelli ripresi in video shock diventato virale sui social. Nel video si vedono alcuni soldati identificati come ucraini sparare a inermi prigionieri russi legati. Ma a detta del comandante in capo delle forze armate ucraine Valerii Zaluzhnyi si tratta di falsi video a uso propagandistico: “Le forze militari russe girano video falsi per screditare le forze armate dell’Ucraina” ha detto.