Per li presidente Usa nella guerra ai confini d’Europa c’è in gioco la lotta tra le democrazie e le autocrazie.
Il leader americano si è lanciato in arditi paragoni storici per enfatizzare l’importanza della posta in gioco nella guerra lanciata da Mosca.
Il presidente americano Joe Biden, nella sua visita in Polonia, ha dichiarato che “in Ucraina è in gioco la democrazia nel mondo”. Biden si è poi spinto sul terreno delle analogie storiche dicendo: “L’Ucraina è piazza Tienanmen al quadrato”. Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal il presidente americano vorrebbe reintrodurre, a scopi di deterrenza, la strategia del “First nuclear strike” a dispetto delle sue promesse in campagna elettorale.
“Devo dire che gli sforzi fatti da Macron, da Scholz, e poi anche da me, di poter parlare, che non hanno prodotto niente ma sono necessari comunque. Perché il giorno in cui questa volontà cambierà, noi saremo lì”. Sono queste le parole pronunciate dal premier italiano Mario Draghi nella conferenza stampa tenutasi dopo la conclusione del summit Ue di Bruxelles. “Saremo lì a iniziare questo processo di pace insieme agli altri alleati. Quindi questo è il senso in cui ho detto che Putin non vuole la pace. Perché ancora non c’è stata nessuna manifestazione di cessate il fuoco. Anche nelle riunioni che ci sono state con gli ucraini, in realtà il fuoco non è cessato. I bombardamenti sono continuati”, ha spiegato Draghi.
Putin dunque difficilmente sarà candidato al Nobel per la pace come è capitato invece al suo omologo ucraino che adesso, a quanto pare, si sta addentrando anche sul terreno degli Oscar, i prestigiosi premi cinematografici. Il New York Post informa infatti che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky è in predicato di apparire alla cerimonia degli Oscar. Il capo di stato ucraino sarebbe in contatto con l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Zelensky potrebbe fare una breve apparizione video nel corso della cerimonia di consegna degli Oscar. Sulla sua possibile presenza alla cerimonia di premiazione è ancora in corso la discussione interna tra gli organizzatori che stanno anche “valutando se gli Oscar devono rimanere apolitici rispetto all’invasione russa dell’Ucraina”.
Nella giornata di ieri la Difesa russa ha fatto sapere di aver raggiunto i principali obiettivi della prima fase dell’operazione in Ucraina. Questo, ha spiegato Serghei Rudskoy dello Stato maggiore russo, “consente di concentrare gli sforzi principali sul raggiungimento dell’obiettivo principale: la liberazione del Donbass”. Il Cremlino ha anche reso noto di aver neutralizzato coi missili Kalibr un grande deposito di carburante dell’esercito ucraino a circa 250 chilometri a sud ovest di Kiev, il più grande tra i centri logistici non ancora bersagliati dai russi.
L’intelligence britannica informa che l’esercito russo è restio a entrare nelle città per operazioni su larga scala di fanteria, che comporterebbero una pesante guerriglia urbana, e sta optando dunque per bombardamenti aerei indiscriminati allo scopo di “demoralizzare” le truppe ucraine. Nel frattempo il Regno Unito ha annunciato che invierà scorte di cibo all’Ucraina per due milioni di sterline (2,4 milioni di euro).
L’Onu denuncia l’esistenza di fosse comuni presso Mariupol. Sarebbero almeno 1.081 i civili morti dall’inizio dell’invasione. Mosca intanto ammette l’uccisione di 1.351 suoi soldati.
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