L’uomo era affetto da problemi psichiatrici. A detta degli inquirenti non riusciva ad accettare la fine della storia con la compagna.
Si indaga per ricostruire le ultime settimana dell’uomo che ha ucciso a coltellate i due figli mentre dormivano nella loro stanza.
“Lo sapevo, non dovevo lasciarli con lui”. Non si dà pace mamma Luana, 35 anni. È lei ad aver trovato i corpi ormati senza vita di Giada e Alessio, 13 e 7 anni, i figli accoltellati nel sonno dal padre, il 44enne Andrea Rossin, suicidatosi dopo aver tolto loro la vita a Mesenzana, nel Varesotto.
Da lungo tempo il padre dei due bambini soffriva di disturbi psichici, per i quali era in cura. Inoltre l’uomo non si rassegnava alla fine della storia con Luana “Non accettava la separazione, continuava a tormentarla” ha dichiarato alla Stampa la procuratrice di Varese Daniela Borgonovo. Andrea la controllava costantemente in ogni momento della giornata: era arrivato anche a pedinarla, convinto com’era di dover proteggere i figli da un mondo irrimediabilmente cattivo.
Una tragedia imprevedibile, dicono i parenti
Finita la relazione, Luana era tornata nella casa materna nella vicina Brissago Valtravaglia, finché giovedì mattina non è ritornata nella villetta che condivideva con Andrea per portare i bambini a scuola, dopo averli lasciati a casa col papà quella notte. È stato lì, nella loro cameretta, che li ha trovati privi di vita nei loro letti, colpiti al cuore dal padre. Poco più in là, nella stanza da letto dove fino a poco prima dormivano insieme, ha trovato anche lui, già morto, sempre con la stessa lama da cucina usata per togliere la vita ai figli. A dare l’allarme sono stati vicini, che hanno sentito le sue grida di dolore.
Ora gli investigatori cercheranno di ripercorrere le ultime settimane di vita dell’uomo per cercare di capire come sia potuta accadere una tragedia che, a detta dei parenti, “nessuno di noi avrebbe potuto prevedere”.