Biden apre all’uso delle armi nucleari “in circostanze estreme”. Continuano le trattative per fermare le ostilità tra Russia e Ucraina, e ora anche gli Stati Uniti minacciano il ricorso al nucleare come deterrente all’uso delle armi convenzionali. Così sembra allontanarsi sempre di più la risoluzione del conflitto in Ucraina, che va avanti ormai da oltre un mese.
Al termine dei vertici Nato e G7 che si sono svolti a Bruxelles, il comandante in capo degli Stati Uniti Joe Biden ha lanciato una vera e propria provocazione al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Non solo infatti Biden ha promesso una risposta certa in caso di eventuali attacchi chimici di Mosca contro l’Ucraina, ma ha anche rivelato di considerare l’idea di usare armi nucleari come deterrenti persino all’uso di armi convenzionali. O almeno, potrebbe fare ricorso alla minaccia di una bomba nucleare, come d’altronde sta già facendo Putin da settimane.
Nel frattempo l’America ha stanziato due miliardi per l’acquisto di armi e uno per l’invio degli aiuti umanitari in Ucraina, e ha imposto nuove sanzioni per oltre 400 tra membri della Duma e oligarchi. Un motivo perfetto, deve aver pensato Putin, per accusare proprio la Nato di voler continuare le ostilità.
E invece la strategia di Biden ha convinto anche il nostro presidente del Consiglio, Mario Draghi, che si è detto “pronto a inasprire le sanzioni per raggiungere la pace”, ma forse anche per rispondere all’ultima richiesta del presidente russo, il pagamento del gas in rubli. “È una violazione contrattuale”, ha specificato il premier. L’Occidente vuole isolare la Russia, ma per farlo ha bisogno anche della Cina. Per questo Washington ha avvertito Pechino: “Se Xi Jinping aiuterà Mosca, le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti saranno a rischio”.