Lo scoppio della guerra ucraina compatta l’alleanza tra le due sponde dell’Oceano Atlantico in chiave antirussa.
Per questo il presidente americano è arrivato a Bruxelles. Intanto la Nato rilancia il riarmo sul fronte orientale e la politica di deterrenza verso Mosca.
Ieri sera, poco dopo le 21, il presidente Usa Joe Biden è arrivato a Bruxelles per quello che è il suo secondo viaggio in quella è che è considerata la capitale de facto dell’Unione Europea. Il primo viaggio avvenne nel giugno 2021, quando al centro dell’agenda politica c’era la crisi sanitaria: il Covid, la pandemia. Ma da allora molto è cambiato con lo scoppio della crisi ucraina.
Oggi infatti si riunirà il vertice straordinario della Nato per discutere della risposta da dare alla Russia a un mese dall’invasione dell’Ucraina. Ma sarà anche il giorno del G7 e del Consiglio europeo. Dopo i dubbi legati alla pessima uscita Usa dall’Afghanistan, la Ue appare adesso compatta attorno all’egemone americano e alla Nato. Un’Europa che si riarma e mostra i muscoli al nemico russo approvando il più duro pacchetto di sanzioni di sempre. E che in più adotta anche la direttiva per la protezione temporanea (un inedito) e il finanziamento di armi a sostegno della resistenza ucraina.
Lo scopo del vertice: cementare alleanza tra Usa e Ue contro la Russia
E ora a Bruxelles l’Europa si appresta a cementare questa alleanza con Usa e Nato contro Mosca e a difesa di Kiev. Con un occhio al comportamento della Cina e l’altro alle sanzioni: c’è il rischio concreto che, dati i rapporti commerciali e la dipendenza energetica da Mosca, le sanzioni facciano più male al sanzionatore (Ue) che al sanzionato (Russia).
Per questo Usa e Ue dovranno collaborare per diminuire la dipendenza energetica dal nemico russo. Una soluzione potrebbe essere la fornitura di Gnl, gas naturale liquefatto, dagli Usa all’Europa. Bruxelles intende tagliare di due terzi la dipendenza dalla Russia entro il 2022, ma dovrà anche stare attenta ai rincari dei prezzi per evitare di scatenare al suo interno una rivolta sociale.
Avanzata russa in difficolta?
Intanto la guerra in Ucraina prosegue e Mosca annuncia di avere preso il controllo di Izyum, nella regione di Kharkiv. Lo ha comunicato il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov. Ciononostante, la Difesa britannica sostiene che la controffensiva ucraina alla periferia di Kiev sta avendo successo ritornando a controllare Makariv e Moschun. Secondo l’intelligence britannica l’avanzata russa verso la capitale ucraina è in grande difficoltà e c’è la concreta possibilità che le forze ucraine riescano a circondare le truppe russe a Bucha e Irpin. Viste le difficoltà e le perdite subite, aggiunge la Difesa britannica, è facile che Mosca sarà costretta a richiamare i riservisti, i militari di leva e i mercenari.
“Putin ha commesso un grave errore lanciando la guerra contro l’Ucraina e ha sottostimato la coraggiosa resistenza degli ucraini”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo al vertice straordinario. L’Alleanza atlantica ha ribadito l’intenzione di prestare “sostegno finanziario, umanitario e militare” all’Ucraina. “Oggi i leader dell’Alleanza decideranno il dispiegamento di nuovi battaglioni nel fianco orientale, in Bulgaria, Romania, Ungheria e Slovacchia”, ha detto Stoltenberg. A detta del segretario generale, la Nato affronta la “più seria crisi da generazioni” e dunque occorre un riposizionamento della difesa atlantica e la “deterrenza a lungo termine”.