Ucraina, il ministro Esteri greco alla guida di una missione umanitaria a Mariupol: “Ho intenzione di guidare questa missione umanitaria di persona”. La città, ormai distrutta, ospita una vasta fetta di popolazione di origine greca.
Il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha dichiarato, nella giornata di martedì, di voler guidare una missione umanitaria nella città assediata di Mariupol, in Ucraina, dove vivono migliaia di cittadini di etnia greca. Dendias ha affermato che la priorità principale della Grecia è quella di proteggere i civili disarmati e tutti i greci che vivono nell’area, aggiungendo di aver già informato sia le autorità ucraine che quelle russe sull’intento della missione umanitaria.
“Ho intenzione di guidare questa missione umanitaria di persona“, ha affermato nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, a seguito dell’incontro con il console generale greco Manolis Androulakis, l’ultimo diplomatico dell’Ue a lasciare il porto ucraino assediato questa settimana. Sempre nella giornata di martedì, anche l’Ucraina ha fatto appello alla Russia affinché consenta corridoi umanitari a Mariupol, e permetta quindi ai civili di uscire dalla città.
“Dopo settimane di attacchi non è rimasto più nulla della città”
La città assediata di Mariupol ospita una vasta comunità di cittadini greci, e l’intenzione di Dendias è quella di correre in loro aiuto. “Ho inviato una richiesta ufficiale alla parte ucraina ed una a quella russa perché non impedisca l’invio di aiuti umanitari a Mariupol”, ha spiegato il ministro degli Esteri, mentre ha sottolineato come voglia recarsi personalmente sul posto in coordinamento con il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Mauer.
Secondo quanto è stato raccontato anche dal presidente ucraino Volodymr Zelenskiy, la città è stata terribilmente martoriata dai bombardamenti russi – “dopo settimane di attacchi non è rimasto più nulla della città“. Una situazione, questa, vede Ucraina e Cremlino puntarsi il dito a vicenda, lanciandosi le colpe addosso. Del resto, la Russia ha sempre negato di prendere di mira i civili, e accusa il governo ucraino della sua ripetuta incapacità di stabilire un corridoio umanitario sicuro che permetta ai civili di recarsi fuori Mariupol.
L’Ucraina ha emesso diversi avvertimenti sulla situazione nella città portuale meridionale, ormai circondata dall’esercito e dove i residenti sono rimasti senza cibo, medicine, elettricità o acqua corrente. Con oltre 400.000 abitanti censiti prima del conflitto, Mariupol ha storicamente avuto una grossa fetta di popolazione di etnia greca. Almeno 10 cittadini di etnia greca sono stati uccisi, mentre molti altri sono rimasti feriti da quando la Russia ha iniziato ad attaccare la zona portuale. Secondo il governo greco, in totale sarebbero più di 150 cittadini greci ad essere stati evacuati d’urgenza dalla regione.