La pandemia è in una nuova fase, vaccinazioni e guarigioni rendono la vita molto più difficile al virus. A parlare è l’immunologo Mauro Minelli.
Sul Covid ci vuole ancora prudenza, la pandemia non è finita ma è solo in una nuova fase. Ad avvisarci è Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, analizzando il dato di ieri in cui i contagiati da Covid sono saliti a 96mila.
“Non possiamo adesso tergiversare e farci venire il dubbio di avere fatto il passo più lungo della gamba. E questo non affatto per evitare brutte figure, ma per la convinta persuasione valutata sul campo che la pandemia è di fatto entrata, da qualche mese, in una nuova fase” avverte l’immunologo.
Per l’esperto questa sarà una fase molto lunga “nella quale il virus, con tutte le sue performanti mutazioni e sottomutazioni, non potrà più avere la vita facile di prima in ragione di ostacoli sempre più difficili per lui da superare per nostre difese capaci di neutralizzarlo o quanto meno di renderlo molto meno pericoloso e letale. Ostacoli costruiti grazie al mix protettivo prodotto dalla vaccinazione e dalle infezioni di persone vaccinate e non vaccinate“.
LE MUTAZIONI DEL VIRUS
“Come dire che, se anche dovessero prodursi nuove varianti dell’originario Sars-Cov-2, queste ultime non potranno più evadere le nostre difese contro la malattia, composte da linee cellulari immunologicamente diverse e complementari, con la stessa facilità con la quale si muoveva quello che nel 2019 era davvero il ‘nuovo’ coronavirus. E sarà grazie a tutto questo che sarà possibile ‘convivere’ con ciò che resta del virus di Wuhan senza più le temute restrizioni tristemente note” conclude Minelli.