I decessi per Covid dei bambini sono stati sovrastimati. Ma in pochi hanno fatto notare come si sia scelto di vaccinare i più piccoli anche grazie a quei numeri.
Il Center for Disease Control negli Stati Uniti, continua a commettere degli errori che non fanno che alzare il livello della polemica tra i medici americani critichi contro alcune scelte prese dal governo i per combattere la pandemia.
Non tutto il mondo scientifico era infatti d’accordo sulla scelta di vaccinare i bambini.
La bassissima letalità del Covid per questa fascia di età ha portato molti a sostenere che non vi era motivo di farli correre il rischio di assumere un farmaco sperimentale, i cui effetti nel breve e medio termine continuano a risultare ignoti.
Ma una leva importante che il CDC ha usato in tal senso, è stata quella di attingere ai suoi database dei numeri che potessero giustificare questa strategia. Il numero dei decessi pediatrici registrati negli ultimi due anni dal centro, ha avuto un peso nella campagna di informazione con cui il CDC ha giustificato la sua scelta di autorizzare la campagna di vaccinazione per i più piccoli. Negli ultimi giorni però, alcuni medici americani hanno fatto notare all’opinione pubblica una correzione che il CDC ha fatto al suo database, che sembra essere passata inosservata. Il centro americano ha fatto un aggiornamento la settimana scorsa che lascia perplessi. Lo ha provato a raccontare su Twitter ad esempio la dottoressa Nicole Saphier e in seguito il divulgatore scientifico James Cintolo dal suo account Substack.
“Il CDC ha corretto i decessi pediatrici COVID a causa di un errore di codifica. In sostanza, hanno eliminato quasi il 25% di tutti i decessi precedentemente segnalati dalla loro banca dati a causa di inesattezze. Dovreste capire le implicazioni di tale azione. Per essere precisi, significa che la politica di salute pubblica COVID per i bambini negli ultimi anni si è basata su prove e speculazioni imprecise. Vale a dire, i bambini sono stati inutilmente esposti ai danni di interventi come il mascheramento del distanziamento sociale, la chiusura delle scuole e la vaccinazione obbligatoria senza prove appropriate. Alcuni si chiedono perché non ci sia quasi più fiducia nella salute pubblica. Chiaramente, è a causa di errori che si verificano frequentemente come questo”
L’accusa dunque è di aver giustificato una scelta così sensibile come quella di vaccinare i bambini dal Covid, presentando numeri che alla fine non si sono rivelati corretti e hanno inquinato il processo decisionale.
Non si tratta di una questione da poco, anche perchè purtroppo il Vaers, il database americano che si occupa di registrare le reazioni avverse da vaccino, ha già segnalato 88 decessi di bambini dopo la vaccinazione. Fa poi una certa impressione, andando oltre il numero di decessi registrati, osservare poi come siano già 43.622 i bambini danneggiati dal vaccino Covid. I numeri al momento sui decessi per effetti avversi sono aggiornati al 25 Febbraio 2022 ed è difficile non preoccuparsi. In primo luogo perché si tratta in mondo incontestabile di una stima fatta per difetto.
Il VAERS è un database basato su un sistema di rilevazione di farmacovigilanza passiva. Un protocollo che prevede che siano i pazienti a segnalare spontaneamente eventuali reazioni avverse, che, dopo una verifica da parte dell’autorità, entrano nel database pubblico.
Il problema è che non sempre le persone denunciano le conseguenze mediche di un farmaco sul loro corpo. Questa è una realtà che qualunque ricercatore conosce bene: quando si lascia ai pazienti la possibilità di segnalare o meno i problemi di un farmaco nuovo, è certo che soltanto il 10 o 20 per cento di loro lo farà davvero. Qualunque monitoraggio attivo, in cui sono invece i medici a controllare, monitorare i loro pazienti, fornisce sempre dei numeri molto più grandi di quelli ottenuti con la farmacovigilanza passiva.
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