Costa sulle mascherine al chiuso: “Stop all’obbligo, estate non a rischio”. Il sottosegretario alla Salute non è d’accordo con la linea di prudenza avanzata dal consulente del ministro, Walter Ricciardi.
Sta per arrivare la tanto attesa deadline relativa allo stato d’emergenza. Nessuna proroga, si punta tutto alle riaperture. Il primo step il primo aprile, il secondo dal primo maggio. Addio anche al Green pass, che non verrà più richiesto né in ambiti lavorativi né in ambiti ricreativi. Ancora da scogliere, però, il nodo relativo alle mascherine al chiuso. Secondo quanto disposto dall’attuale regolamentazione, infatti, i dispositivi di protezione individuale rimarranno obbligatori in tutti i luoghi al chiuso (scuola compresa) almeno fino al 30 aprile. E poi?
Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza, “è rischioso toglierle dal primo maggio“. Ma Ricciardi parla di rischio anche per quanto riguarda l’abolizione del Green Pass. “Fortunatamente il governo ha dichiarato che agirà in funzione della curva epidemiologica”, ha spiegato il consulente, tanto che se questa dovesse malauguratamente risalire (“cosa che avverrà certamente vista la contagiosità di Omicron 2”, ha pronosticato Ricciardi), verrà fatto qualche passo indietro. “Andrà così a finire che lascerà l’obbligo di mascherine, che al chiuso se sono Ffp2 proteggono all’80% dall’infezione, e auspicabilmente anche del certificato verde”, ha incalzato poi Ricciardi.
Costa sulle mascherine al chiuso, “stop all’obbligo”
Di tutt’altro parere, invece, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Durante il suo ultimo intervento per Sky Tg24, Costa ha infatti spiegato che levare le mascherine anche al chiuso sia in realtà un importante segnale di fiducia nei confronti dei cittadini, cittadini che – sottolinea – “da 2 anni rispettano regole e restrizioni e che si sono vaccinati”. Senza contare che, nonostante la caduta dell’obbligo, saranno comunque tanti i cittadini che continueranno ad operare un comportamento volto alla prudenza. “Nonostante non ci sia più, ci sono ancora tanti cittadini che continuano a usarle”, ha infatti spiegato Costa in merito all’uso delle mascherine all’aperto.
“Così avverrà anche per i locali al chiuso e allo stadio. Ormai negli italiani è nato un senso di autoprotezione che sarà utile per affrontare le prossime settimane”, ha poi osservato il sottosegretario alla Salute. In questo, senso, allora, si è definito in disaccordo con le posizioni avanzate da Walter Ricciardi, che teme invece una compromissione dell’estate. “I dati ci dicono che siamo in una fase positiva. Dobbiamo vivere la positività del momento e non pregiudicare troppo il presente per la paura del domani”, ha infatti spiegato Costa.
Per quanto riguarda la “sicurezza” della stagione estiva, il sottosegretario si è mostrato molto positivo. “Ovviamente è una situazione che va valutata giorno per giorno, settimana per settimana. L’elemento che dobbiamo valutare è la pressione sugli ospedali, non il numero di contagi, se vogliamo arrivare alla fase endemica”, ha spiegato Costa, mentre punta il dito sull’elemento in grado realmente di offrirci un’estate in sicurezza: la vaccinazione. “Abbiamo una quota di non vaccinati che rischiano di più per scelta loro, perché irresponsabilmente hanno deciso di non vaccinarsi e una quota di cittadini che devono ricevere la terza dose, ai quali dobbiamo dire che è importante che facciano la dose di richiamo nonostante l’allentamento delle misure restrittive”, ha infine sottolineato il sottosegretario.