«Resistenza Ucraina è come la Brexit»: polemica sulle parole di Johnson

Boris Johnson, il Primo Ministro britannico, è finito ancora una volta al centro della polemica per aver paragonato la resistenza dell’Ucraina alla Brexit. Immediate le reazioni del mondo della politica e non solo.

Fari accesi su Boris Johnson per una frase che ha detto e che ha scatenato polemiche e reazioni dai suoi colleghi politici. Colleghi che lo invitano, ora, a scusarsi con l’Ucraina.

Boris Johnson – Meteoweek

La polemica

Una frase che non è passata inosservata e che ha scatenato l’ira delle altre forze politiche. Il Primo Ministro britannico, Boris Johnson, nel corso di una conferenza del Partito Conservatore tenutasi sabato, ha detto la sua sulla guerra tra Ucraina e Russia. E, nel parlare della resistenza messa in atto dall’Ucraina, Johnson ha detto: «So che l’istinto della gente del nostro paese, come quello del popolo ucraino, è scegliere la libertà. – continua Johnson – Quando il popolo britannico ha votato per la Brexit, non lo ha fatti perché è ostile agli stranieri ma perché voleva essere libero di autogovernarsi». La resistenza dell’Ucraina, quindi, vista come la Brexit.

Le reazioni

Rachel Reeves – Meteoweek

La frase pronunciata da Johnson non è passata inosservata e inevitabili sono state le polemiche. Una delle prime ad attaccare il Primo Ministro britannico è stata Rachel Reeves, del Partito Laburista, che ha invitato Johnson a chiedere scusa per quello che ha detto. «Paragonare la lotta per la libertà degli ucraini con la decisione britannica di uscire dall’Unione Europea è un insulto». «È un insulto per il popolo ucraino – continua Rachel Reeves – che combatte ogni giorno rischiano la propria vita. Ed è un insulto anche per il popolo britannico». A Rachel Reeves fa eco Guy Verhofstadt il quale ha fatto notare come l’Ucraina vuole entrare a far parte dell’UE mentre la Brexit è stata una campagna per non farne più parte.

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