Il sindaco di Brovary ha denunciato che sono molte le persone che fuggono dalle aree occupate a raccontare di stupri di donne. Sui media circola anche il nome di un ufficiale che avrebbe violentato una donna
Sono molti i casi di violenza sessuale ai danni di ucraine. Lo denuncia Ihor Sapozhko, 45 anni, sindaco di Brovary. L’uomo ha svelato che «i soldati russi violentano le donne ucraine. Sappiamo che avviene, lo raccontano sottovoce tanti tra coloro che scappano dalle zone occupate. È un problema grave, ancora non capiamo quanto sia diffuso. Ma siamo già a conoscenza di casi specifici».
La guerra oltre a morte e distruzione, purtroppo è spesso anche teatro di atroci stupri. Il sindaco aggiunge altri dolorosi dettagli su quanto avverrebbe in determinate zone occupate dai soldati russi. «Dai racconti dei testimoni risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case. In altri frangenti sappiamo però che hanno punito i violentatori.
Ci hanno detto da più fonti che almeno in una circostanza hanno violato le nostre soldatesse catturate durante la battaglia all’aeroporto di Hostomel, nei primi giorni della guerra. Non sappiamo il loro numero, laggiù si continua a combattere. Ma le vittime non possono testimoniarlo, dopo la violenza le hanno uccise, forse impiccate o tagliate e pezzi per nascondere le prove».
Il sindaco racconta anche di altre vicende, come quella di un suo vecchio amico, Oleskiy Zdorovts, 36 anni, e di sua moglie Maryna. Come raccontava lo scorso 10 marzo il sito online Kiyv.tsn.ua, i militari russi si sono introdotti nella loro casa a Nova Bohdanivka e hanno ucciso il 36enne a sangue freddo.
Sembra che fossero sulle sue tracce, poiché era ex segretario della municipalità e pare che i soldati cerchino tutti i leader politici del posto. «I vicini di casa mi hanno telefonato poi per raccontare dello stupro di Maryna. L’hanno trovata nuda e confusa vicino al figlio piccolo. Ma ancora non siamo riusciti a portarla in salvo», ha detto il sindaco. Sui social locali è apparso persino il nome dello stupratore, l’ufficiale russo Michail Romanov, che aveva fatto del male anche ad altre prigioniere e sarebbe già stato neutralizzati dalle milizie ucraine.
Un’altra terribile storia è quella di una donna di un villaggio vicino, Baryshivka, che sarebbe stata anch’ella violentata. «I soldati hanno trovato sul suo cellulare le foto del marito volontario con il fucile in mano. Pare sia stata attaccata da una ventina di uomini. Una storia terribile», spiega ancora il sindaco. «Noi oggi consigliamo ai parenti dei nostri combattenti di nascondere o distruggere cellulari, foto, articoli militari e computer. È ormai evidente che l’intelligence russa lavora con l’esercito per colpire la nostra resistenza», chiosa.
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