Benno Neumair, le accuse della ex ragazza:«Mi chiese di dire che avevamo fumato marjiuana»

In aula a Bolzano, da nuove deposizioni emergono bugie e depistaggi di Benno alle donne con cui usciva quando tolse la vita ai genitori

 

Da quanto è emerso dalle testimonianze rilasciate ieri, in aula, durante il processo in Corte d’Assise, Benno avrebbe detto una serie di menzogne alle donne con cui usciva, per occultare, in malo modo, le tracce del doppio omicidio commesso il 4 gennaio 2021.

Benno Neumair-meteoweek.com

Quel drammatico pomeriggio, infatti, Benno assassinò i suoi genitori Laura e Peter e poi buttò i loro cadaveri nel fiume. Nella mattinata di ieri, i pm hanno sentito Martina, la ragazza di Ora con cui Benno aveva un rapporto sentimentale da qualche tempo, proprio nel periodo in cui sono avvenuti i fatti criminosi.

La sera in cui commise l’omicidio, Benno si recò da lei. Inizialmente, durante l’inchiesta, l’avevano indagata per ipotesi di favoreggiamento, ma poi la scagionarono, poiché non sapeva che il ragazzo aveva ucciso i suoi genitori.

Ieri, Martina ha raccontato durante il processo che Benno, nei giorni in cui Laura e Peter erano scomparsi (e non si era ancora scoperto del delitto), l’aveva esortata a mentire agli investigatori:«Se i carabinieri ti chiedono cosa abbiamo fatto la sera del 4 gennaio (quella del delitto, ndr), tu devi raccontare che noi abbiamo fumato insieme della marijuana».

La ragazza rispose che era una menzogna e che non comprendeva il perché avrebbe dovuto mentire agli investigatori. Evidentemente era un primo modo del 30enne per depistare le indagini. Benno infatti aveva raccontato agli investigatori di essere andato a ponte Roma per comprare della droga leggera, ma poi si è scoperto che da quel punto aveva buttato via il telefonino di Laura, in modo far pensare che la donna fosse scomparsa in quell’area.

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Martina ha poi raccontato che il trentenne, nei giorni precedenti,  in lacrime con lei durante le loro telefonate, le diceva di non star bene con i familiari e di sentirsi meno amato di quanto lo fosse sua sorella. La notte in cui aveva commesso l’omicidio, sembra essere più sereno.

Durante il processo, sono state depositate altre due testimonianze importanti, quelle di altre due donne con cui Benno usciva in quel periodo. Si tratta di Jasmin, che lui coinvolse nella pulizia ossessiva della casa per eliminare tracce del delitto, convincendola che le macchie sul pavimento fossero il vomito del cane (e invece erano tracce biologiche del decesso dei suoi genitori Peter e Laura).

Tra l’altro, Benno diede anche una parola in codice alla ragazza, ovvero “olio di canapa”:«Se ti scrivo questo in un messaggio vieni al parcheggio della funivia del Colle, perché lì non ci sono telecamere e possiamo parlare. Non voglio venire accusato ingiustamente di omicidio».

Tra i testimoni anche Daniela, che ospitò in casa il 30enne nonostante fosse indagato e la sua casa fosse stata sottoposta a sequestro. Lei ha raccontato:«Lo avevo invitato a cena a casa mia e lui si presentò con un trolley, chiedendomi di poter restare alcuni giorni». Infatti il ragazzo restò lì circa dieci giorni, poi venne arrestato. Tutte e tre le donne in questione, all’epoca, avevano una relazione con il giovane.

Durante il processo ha testimoniato anche l’estetista da cui Benno si recò prima dell’arresto, chiedendo di un trattamento urgente ai capelli e dicendo che la questione era impellente poiché era in procinto di trasferirsi, senza però entrare nel dettaglio in merito a cosa si stesse riferendo. Gli ultimi a essere ascoltati, sono stati i vicini di casa, ossia Gabriele, inquilino del pian terreno che incontrò il 30enne di fronte casa la sera del 4 gennaio, e che osservò che stranamente le luci del vialetto non erano accese, nonostante fossero dotate di sensori automatici.

Un’altra vicina, Jessica, ha raccontato che quel giorno nell’abitazione dei Neumair non sentì alcuna lite, nonostante lei potesse sentire ogni rumore, poiché la porta della sua abitazione non era isolata a dovere. La prossima udienza si terrà il 29 marzo.

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