Non sarà necessaria una quarta dose di vaccino se non in casi eccezionali. E’ quanto sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza durante un intervento pubblico. Le evidenze scientifiche non giustificano un ulteriore richiamo e per coloro che sarà richiesto bisognerà valutare caso per caso.
“La quarta dose per tutti oggi non è giustificata da un’evidenza scientifica e in nessun Paese al mondo si sta facendo la quarta dose a tutti”. Lo afferma Roberto Speranza durante il Congresso nazionale sindacale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, ai giornalisti che gli chiedevano se sarà necessario fare un’ulteriore dose booster del vaccino contro il Covid.
“Siamo partiti con gli immunocompromessi e verificheremo nei prossimi giorni se estendere la quarta dose a fasce di popolazione più anziana” continua il ministro. “L’evidenza scientifica ora non ci dice quarta dose per tutti, ci dice che bisogna approfondire e valutare se serve protezione a fasce anagrafiche più alte”.
Al momento in Italia la percentuale di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino è del 91,3% con oltre 135 milioni di inoculazioni, con ciclo vaccinale completo all’83,8%. Le dosi booster nel nostro Paese sono 43 milioni.
DA PFIZER LA PENSANO DIVERSAMENTE
La dichiarazione di Speranza è però in contraddizione con quanto affermato da Pfizer. L’azienda farmaceutica produttrice del vaccino anti-covid più diffuso al mondo, ritiene invece necessaria una quarta inoculazione non solo per gli immunodepressi ma per tutti. Lo sostiene Albert Bourla, ceo di Pfizer, secondo il quale “il booster ha permesso di ridurre in modo sensibile i ricoveri e i decessi, ma la protezione fornita contro le infezioni si è rivelata meno duratura del previsto”.
Bourla ha inoltre dichiarato che Pfizer sta lavorando a un nuovo vaccino contro il Covid che garantisca una maggiore protezione anche in termini di tempo. “Se ci riusciremo, a quel punto potremo tornare alla vita a cui eravamo abituati” afferma il ceo dell’azienda.