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Estero

Pfizer non ha dubbi, servirà una quarta dose per tutta la popolazione mondiale

Il Ceo della multinazionale del farmaco ha dichiarato che presto presenteranno i dati alla FDA per un nuovo richiamo. 

Pfizer sembra non avere dubbi.  

Per continuare a contenere la pandemia di Covid che ha sconvolte le nostre vite due anni fa, sarà necessario somministrare una quarta dose di vaccini a tutta la popolazione. Parola del Ceo della multinazionale del farmaco Albert Bourla che in un’intervista rilasciata al programma CBS Face The Nation, ha spiegato perché una nuova dose sia auspicabile. Questa infatti è a suo parere l’unica via per continuare a tenere sotto controllo ricoveri e ospedalizzazioni. Pfizer sta in questo momento preparando i dati da consegnare alla Food and Drugs Administration:  Presenteremo alla FDA un pacchetto significativo di dati sulla necessità di una quarta dose, e loro devono trarre le proprie conclusioni, ovviamente, e poi anche il CDC. […] per vedere chiaramente che in un ambiente Omicron c’è bisogno aumentare la risposta immunitaria”. 

Ansa

Altrettanto importante sarà poi secondo Bourla continuare gli studi per riuscire a produrre un vaccino che si dimostri in grado di proteggere l’uomo da tutte le varianti di questo coronavirus. Che la protezione dei farmaci a mRna contro il Covid non duri a lungo, non è certo un mistero. Così come non può esserlo il conflitto di interessi che porta Burla a sostenere la necessità di un prodotto che sta facendo le fortune della multinazionale tedesca. In Italia la quarta è già stata approvata per i fragili, e in molti chiedono adesso che possa essere valutata anche per i medici. Non sarà una situazione semplice da gestire, anche perché questo nuovo richiamo dovrebbe arrivare nel momento in cui lo stato si appresta ad annullare gli obblighi vaccinali, compresi quelli per i sanitari che dovrebbero decadere dal 15 Giugno 2022. D’altronde già lo scorso anno, nel febbraio del 2021, Bourla si era presentato davanti ad investitori e grandi analisti finanziari per spiegare come i nuovi vaccini Covid sarebbero presto diventati una parte importante e fissa del fatturato dell’azienda. 

L’idea dunque di aver dato vita a un prodotto che sarà richiesto più volte, come è stato per il vaccino anti influenzale, era già chiara nella testa del ceo di Pfizer lo scorso anno. Restano però molti dubbi sulle evidenze scientifiche che stanno portando il mondo intero a prendere in considerazione l’ipotesi di una quarta dose di richiamo per la popolazione.

I dati che arrivano da Israele non sono confrontanti, e anzi, dovrebbero invogliare alla massima prudenza. 

Cosa dice il nuovo studio israeliano sull’efficacia della quarta dose

Questo ad esempio è quanto emerge da una ricerca israeliana condotta dallo Sheba Medical Center e pubblicata sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine. Uno studio che aveva lo scopo di analizzare la reale efficacia della quarta nella nazione che per prima ha sperimentato questi vaccini. E i risultati sembrano dimostrare come questo richiamo non fornisca una protezione che sia realmente in grado di rafforzare il sistema immunitario contro il Covid-19. La protezione che fornisce questa nuova somministrazione è limitata, per quanto risulti leggermente maggiore rispetto a coloro che hanno ricevuto tre dosi. 

Leggi anche: Dopo la decisione di desecretare i dati sui vaccini Covid, Pfizer comunica agli investitori che i consumatori potrebbero spaventarsi

Leggi anche: “Non c’è trasparenza sui vaccini Covid”, la denuncia del British Medical Journal che la politica si rifiuta di ascoltare

A illustrare meglio le evidenze riscontrate nella ricerca è stata Gill Regev-Yochai, responsabile dell’Unità di prevenzione e controllo delle infezioni allo Sheba Medical Center: “Tra i circa 600 partecipanti, 270 dei quali hanno ricevuto una quarta dose del vaccino Pfizer o del vaccino Moderna, non abbiamo riscontrato differenze, sia in termini di livelli di anticorpi IgG sia in termini di livelli di anticorpi neutralizzanti, che hanno raggiunto un livello simile a quello misurata un mese dopo la somministrazione della terza dose. In termini di efficacia della quarta dose contro le infezioni, abbiamo riscontrato che i tassi di infezione tra gli individui vaccinati erano solo leggermente inferiori a quelli del gruppo di controllo. Tuttavia, va sottolineato che la terza dose è estremamente importante per chi non ha ancora contratto il Covid-19, e la quarta dose è molto probabilmente importante per le popolazioni con fattori di rischio per le quali una quarta dose proteggerebbe da gravi malattie”.

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