Il presidente uscente presenta alla nazione il suo programma per il secondo mandato presidenziale. Un programma che affronta le grandi crisi che dal 2018 hanno colpito la Francia.
Nel programma elettorale del presidente francese trovano spazio i temi legati alla guerra in Ucraina, alla crisi sanitaria, economica e sociale.
Si avvicina la data delle elezioni presidenziali in Francia, previste per il 10 aprile con eventuale secondo turno il 24. Neanche a dirlo, a farla da padrone è lo scenario geopolitico: la guerra in Ucraina è riuscita a oscurare perfino la campagna per le presidenziali e Emmanuel Macron ne ha fatto il fulcro del suo programma elettorale. Il presidente uscente, in corsa per il secondo mandato, ha illustrato nel dettaglio il suo programma, al quale ha dato un taglio sociale piuttosto accentuato con un grande piano di aiuti e di riforme da 50 milioni di euro. L’obiettivo di Macron è quello di prendere di petto le grandi crisi che dal 2018 in poi hanno aggredito la Francia: la crisi sociale (gilet gialli) e quella sanitaria (Covid), temi sui quali “Monsieur le President” è stato spesso criticato come troppo elitario e distante dai bisogni popolari.
Macron come “mediatore” tra Putin e Zelensky
Primo punto è quello della difesa. Macron intende presentarsi ai francesi come “mediatore” tra Russia e Ucraina. E in caso di rielezione, ha detto, punterà al riarmo. È sua intenzione potenziare le forze armate francesi, sulla scia di altri paesi europei come l’Italia e soprattutto la Germania. L’inquilino dell’Eliseo intende gettare nuove basi al patto tra “esercito e nazione” in maniera che la Francia non si faccia trovare impreparata a “una guerra di alta intensità che può tornare sul nostro continente”.
Il piano di Macron contro la crisi energetica e alimentare
C’è poi l’altro comparto decisivo per la ripresa post-guerra e post-pandemia: quello dell’energia. Il presidente francese ha promesso che la Francia potrà essere il primo grande paese europeo a raggiungere l’indipendenza da gas e petrolio. Il capo di Stato ribadisce l’impegno a costruire sei nuove centrali nucleari entro il 2050, alle quali se ne aggiungeranno altre otto in fase di studio. Ma nel programma c’è spazio anche per le energie rinnovabili: “la potenza solare sarà moltiplicata per dieci” ha detto Macron e, sempre entro il 2050, la Francia disporrà di “cinquanta parchi eolici in mare”.
Per scongiurare una possibile crisi alimentare dovuta al conflitto russo-ucraino, che impegna due dei maggiori esportatori mondiali di grano, il presidente ha preannunciato progetti volti a migliorare la qualità di vita dei francesi e a alleviare le imprese, messe a dura prova dalla serie di crisi degli ultimi anni. Macron ha così annunciato una spesa di 50 miliardi di euro – 15 dei quali serviranno a tagliare le tasse – da impiegare nei settori della sanità, istruzione, pensioni, lavoro.
Macron come “semplificatore” contro la burocrazia
In questo campo, come già aveva fatto nel 2017, Macron si è presentato invece come “semplificatore” in lotta contro la complessità della burocrazia. La sua proposta è quella di una “solidarietà alla fonte”. Il presidente uscente si è impegnato a versare automaticamente gli aiuti sociali che, assicura, andrebbero a vantaggio di “20 milioni di francesi”.
Tra questi, in prima linea c’è l’Rsa – una specie di reddito di cittadinanza -, poi seguono il bonus attività, l’aiuto abitativo, gli assegni familiari. Sul piano previdenziale, Macron ha proposto il pensionamento a 65 anni invece che a 60. Il capo di Stato ha parlato anche di ridurre le imposte di successione, di riforma della scuola e del diritto d’asilo. Nel campo della sanità il presidente francese intende invece promuovere “la politica di prevenzione”, “la semplificazione dell’ospedale e la sua governance”, oltre che migliorare l’”accesso alle cure di emergenza”.