L’Italia aumenterà le sue spese militari fino al 2% del Pil

La Camera dei deputati ha deciso a larghissima maggioranza: l’Italia avrà un aumento delle spese militari in conseguenza delle tensioni internazionali. Contrari al provvedimento solo i gruppi parlamentari di Alternativa, Sinistra italiana ed Europa verde.

Raggiungere il 2% del nostro Prodotto interno lordo per le spese militaridando concretezza a quanto affermato alla Camera dal Presidente del Consiglio il 1 marzo scorso“. Questo è quando si legge nel documento approvato dall’Aula di Montecitorio.

Inoltre si predispone “un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici“.

Ad appoggiare la scelta tutti i partiti della maggioranza di governo e anche Fratelli d’Italia. Il primo firmatario del documento è Roberto Paolo Ferrari, esponente della Lega, che dichiara “Si tratta di raggiungere un obiettivo che il nostro Paese si era dato, aderendo alle conclusioni del vertice dell’Alleanza atlantica nel 2014 in Galles, ovvero impegnare una quota, pari al 2% del prodotto interno lordo del Paese, per gli investimenti nel settore, nel campo della difesa“.

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In questi anni in maniera altalenante, la spesa per la difesa ha subito, però, una costante contrazione, una contrazione che, nell’ultimo esercizio finanziario, ha finalmente visto una inversione di tendenza – continua il deputato leghista – . Questo obiettivo, che ci si era posti allora, non è mai stato percorso, proprio perché le difficoltà economiche, che hanno attanagliato il Paese, hanno visto nelle spese della difesa un bacino a cui andare ad attingere, così come peraltro è successo per la sanità“.

“GLI INVESTIMENTI SULLA DIFESA DOVRANNO CRESCERE”

“Però, adesso il brusco risveglio che abbiamo avuto, per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con l’arrivo della pandemia e anche con lo scoppio di un conflitto nel cuore dell’Europa, ci porta a fare una riflessione seria sui comparti in cui i tagli a lungo termine portano a danni incalcolabili e a danni non recuperabili in tempi brevi” continua il parlamentare.

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Questo ordine del giorno impegna il governo, come peraltro le parole del presidente del Consiglio ci hanno confortato in questa Assemblea durante la sua comunicazione alle Camere dello scorso 1 marzo, in cui ha ribadito che gli investimenti per la difesa dovranno crescere, come mai è avvenuto nel passato, in questo Paese. Ecco, noi stiamo dando compiutezza a quelle parole, declinandole con un impegno nei confronti del governo ad accrescere la spesa per la Difesa nel corso dei prossimi esercizi, dando attuazione a quell’investimento e a quelle spese, che si concretizzano poi in migliori risorse per il personale, in migliori attrezzature e negli investimenti per il necessario addestramento delle nostre Forze armate“.

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L’aumento delle spese militari “non è una corsa al riarmo, è finalmente dare le risorse necessarie a un sistema che garantisce la sicurezza del Paese, che garantisce la necessaria deterrenza per la sicurezza anche dell’approvvigionamento delle nostre risorse energetiche e degli interessi strategici del nostro Paese” conclude Ferrari.

CONTRARIA LA SINISTRA

Per Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana questo è “l’ennesimo scempio“, mentre per Angelo Bonelli ed Eleonora Evi di Europa Verde “è vergognosa la richiesta dell’aumento di spese militari reclamata oggi“.

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