Intervistata da ‘La Stampa’, la vicepremier ucraina Iryna Andriivna Vereshchuk ha usato parole molto forti equiparando Putin a Bin Laden e l’invasione russa dell’Ucraina all’attacco terroristico dell’11 settembre. Chiede inoltre la no-fly zone e avverte: la terza guerra mondiale è già scoppiata.
“Quando Osama bin Laden ha attaccato le Torri Gemelle è stato subito bollato come terrorista numero uno al mondo, ovvero un ‘most wanted’” ha detto Vereshchuk.
Mosca sta facendo esattamente lo stesso, spiega, “ovvero terrorismo nelle città occupate”.
Come a Mariupol dove “ci sono 300 mila persone tenute in ostaggio, muoiono migliaia di civili, vengono presi in ostaggio sindaci e membri dei consigli comunali o addirittura uccisi” incalza la vicepremier ucraina che ricorda come sempre nella città portuale i russi si siano insediati all’interno di un ospedale che ospita 400 pazienti e da lì attacchino i soldati ucraini che però non possono ribattere per non colpire i malati.
Vereshchuk: Mosca fa terrorismo sui civili
“Questi sono atti di terrorismo” ribadisce Vereshchuk che punta il dito sul presidente Usa Joe Biden che “ancora tentenna e non chiama Putin col suo nome ovvero, terrorista”. Una indecisione, insiste, che “dimostra grande debolezza della posizione e del ruolo del presidente americano”. I russi hanno fatto la scelta di terrorizzare la popolazione civile dopo essersi accorti che l’esercito ucraino è in grado reggere il colpo dell’offensiva. Questo rende anche impossibile creare i corridoi umanitari, perché appena i civili cominciano a evacuare le forze russe aprono il fuoco sulla gente.
Terza Guerra Mondiale è già scoppiata
A detta di Vereshchuk, il presidente Zelensky non ha voluto affermare che “l’Ucraina non può o non vuole entrare nell’Alleanza Atlantica, ma ha voluto sottolineare che è la Nato a non essere pronta ad accogliere l’Ucraina”. Per la vicepremier ucraina “la linea rossa che non può essere oltrepassata è la perdita anche di un chilometro quadrato dei nostri territori, sarebbe un precedente molto pericoloso” perché è “dalla Seconda guerra mondiale che non vedevamo una potenza nucleare costringere un altro Paese sovrano a cambiare le sue frontiere”. E avverte: “La Terza Guerra Mondiale è già scoppiata”.
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Vereshchuk non chiede alla Nato di mandare forze militari ma di “istituire la no-fly zone e darci i sistemi missilistici antiaerei”. E ne servono molti, perché quelli consegnati fino ad adesso sono insufficienti. La vicepremier dell’Ucraina ha poi voluto ringraziare l’Italia per il supporto caloroso alla causa ucraina, e assieme a lei tutti i paesi occidentali che hanno sostenuto il suo paese. Per lei quello in atto è uno “scontro tra civiltà” dove “da una parte c’è la democrazia, i valori, la libertà politica, dall’altra c’è la tirannia” e gli Usa dovranno impegnarsi più a fondo se intendono mantenere il loro status di superpotenza.
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L’eccessiva prudenza di alcuni paesi dell’Unione Europea – Vereshchuk cita la Germania – preoccupa gli ucraini, perché “non possiamo proteggere l’Occidente versando fiumi di sangue ucraino, se perdiamo questa guerra la colpa sarà anche della Germania e degli Stati Uniti”. Ai due paesi la vicepremier chiede nuovamente le armi e poi “questo lavoro ce lo sbrighiamo da soli, anche per conto vostro”. Infine ha concluso dicendo: “La Russia deve capire che qui non passerà, la resistenza ucraina è determinata”.