La guerra in Ucraina sta avendo pesanti conseguenze non solo per quanto concerne gli equilibri politici internazionali e il settore energetico, ma anche per il settore produttivo. Tra le materie prime che iniziano a scarseggiare c’è per esempio la carta utilizzata per uso domestico. Questo prodotto è infatti rifornito perlopiù da nazioni come Ucraina, Bielorussia e Russia, grandi produttrici di legno.
La produzione è scesa del 30%, fatto che sta mettendo in seria difficoltà le ditte produttrici di carta igienica, fazzoletti e scottex, mentre i prezzi di questi prodotti iniziano a salire.
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A questo si aggiunge l‘aumento dei costi di gas ed energia elettrica, che pesano gravemente sui bilanci delle aziende. Per fare un esempio, il gas naturale costava intorno ai 20 euro megawattora nel 2021 mentre oggi è a 170, ma ha raggiunto punte anche di 340 euro.
LA CRISI DI CARTA IN ITALIA
In Italia si consumano producono circa 10 milioni di tonnellate di carta l’anno e siamo tra i principali produttori e consumatori di carta igienica in Europa. Un giro d’affari intorno agli 8 miliardi di euro con 20mila lavoratori e un peso nel pil pari al 1,3%.
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Il gruppo ProGest, presente in Veneto e tra i maggiori produttori italiani di carta igienica, rotoli e tovaglioli, ha già deciso per lo stop di sei cartiere sul territorio e non sa ancora se sarà in grado di riprendere le proprie attività. Anche diversi giornali nel nostro Paese potrebbero scegliere di tagliare la produzione delle edizioni cartacee.
Il rischio, oltre per la perdita di moltissimi posti di lavoro, è dato dall’inevitabile rialzo dei prezzi di questi prodotti con ricadute anche settore delle riciclabili.