Tensioni in Georgia simili a quelle in Ucraina. Si rischia un’altra guerra?

C’è il rischio che si apra un nuovo conflitto in Europa dopo quello ucraino, una guerra che potrebbe nascere delle tensioni che si sono create in questi anni in Georgia. A parlare è il professore Alessandro Orsini, direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale.

Per Orsini, intervenuto durante il programma televisivo Piazza Pulita condotto da Corrado Formigli, le due situazioni sono speculari e nascono dalla pressioni militari esercitate dalla Nato che potrebbero fare scattare la reazione di Putin anche in Georgia, così come già accaduto in Ucraina.

Per Orsini bisogna fare chiarezza su alcune informazioni per capire certi passaggi che hanno portato alla attuali tensioni internazionali. Orsini ricorda due importanti eventi che l’informazione ha purtroppo dimenticato, ovvero quelle di tre gigantesche esercitazioni militari con scenari di guerra svoltisi proprio in Ucraina: una, nominata Brezza marina, nel giugno del 2021 che ha coinvolto ben 32 paesi, invitando anche Australia e che tecnicamente non fanno parte dell’Alleanza Atlantica; una seconda nel luglio del 2021, denominata Tre spade; e un’altra a settembre 2021 nominata Tridente rapido.

Durante quest’ultima Vladimir Putin decise di aprire un fuoco di avvertimento sulle navi della Nato, chiedendo allo stesso tempo lo stop delle operazioni per non portare la situazione a un punto di collasso. “Mi domando dove fosse la presidente von der Leyen quanto ciò accadeva” chiede Orsini.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Lavrov: vicina intesa con Kiev, si tratta su status neutralità

COSA FECE TRUMP

Il docente fa un parallelo con le tensioni politiche in cui l’allora presidente degli Usa Donald Trump pensava di intervenire. Per esempio quella del 2017 con Kim Jong-un in cui Trump disse che voleva invadere la Corea del Nord, allora suoi generali gli dissero che ci sarebbero stati oltre un milione di morti perché il dittatore nordcoerano avrebbe potuto sparare missili sulle basi militari americane in Corea del Sud che si trovano a portata di tiro e sventrare la città di Seul. A quel punto Trump decise nel giugno del 2018, invece di rischiare un attacco sul suolo americano e la morte di così tanti americani, di incontrare Kim Jong-un. Lo stesso accadde durante la crisi del Venezuela in cui Trump voleva intervenire militarmente, gli fu suggerito di non portare la guerra in quella zona dell’emisfero. La via maestra è dunque quella di stemperare le tensioni evitando gli interventi militari e percorrere la via diplomatica.

Alessandro Orsini

LEGGI ANCHE: Guerra, in chat forze armate ucraine girano foto di salme di militari russi:«Saranno usati come fertilizzante»

LE RESPONSABILITA’ DELL’UE

Da studioso mi pongo una domanda: è possibile affermare che l’Unione Europea sia un’organizzazione politicamente fallita?!” dice il docente. L’Ue nasce proprio nel tentativo evitare che nuovi conflitti nel Vecchio Continente. Ma nel momento in cui regala le armi agli ucraini sta fondamentalmente intervenendo e alimentando il conflitto.

Dov’era la Commissione europea quando era chiaro che Putin avrebbe sfondato la frontiera?” si chiede ancora Orsini. Tutti questi passaggi possono essere fondamentali per comprendere che il rischio è di una nuova guerra in Georgia, in quanto le modalità di sviluppo sono le stesse di quelle in Ucraina.

Gestione cookie