Ci sono ancora 346 italiani in Ucraina che non sono ancora andati via dal Paese dall’inizio del conflitto. Nonostante l’impegno della Farnesina e le richieste del ministro dell’Esteri, molti di loro vogliono rimanere. A raccontarlo è lo stesso Luigi Di Maio: “sono meno di 40 quelli che vogliono andare via“.
Il ministro ha voluto ricordare l’impegno del suo dicastero nel riportare in patria quei cittadini che si sono trovati in un paese invaso. “Ne abbiamo già portati in salvo 200, anche neonati, bambini – afferma Di Maio -. All’inizio erano 1.000 e tre giorni fa erano 400“.
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Per Di Maio, intervenuto su La7 in collegamento dal centro dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri che segue i connazionali, l’Italia non darà “mai l’input di lasciare la città finché non ci saranno le condizioni di sicurezza per mettersi in strada, finché non avremo costruito corridoi umanitari sicuri” ha detto ricordando la situazioni di quei concittadini che si trovano bloccati in città come Maripol.
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“OCCORRE PRUDENZA”
“Abbiamo visto le peggiori efferatezze da parte di soldati russi proprio contro quei civili che cercavano di lasciare le città” ricorda il ministro, motivo che spinge la Farnesina a una attenzione particolare. “Ci muoviamo su tre fronti – continua Di Maio -, uno è quello diplomatico, l’altro quello umanitario e il terzo è quello energetico. Siamo in continuo coordinamento con la presidenza del Consiglio“.