La pandemia ha fatto registrare un’esplosione di casi di persone affetta da disturbi alimentari, soprattutto nel periodo dei primi sei mesi del 2020. Preoccupano in particolare i giovani intorno ai 14 anni con un’incidenza nettamente maggiore nelle donne. Ecco i dati presentati all’Istituto Superiore di Sanità sulle persone in cura e sulle strutture messe a disposizione dei cittadini.
Si registra un grave aumento dei disturbi del comportamento alimentare avvenuto in particolare durante il primo periodo della pandemia. Secondo i dati riportati dal Consorzio interuniversitario Cineca durante la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla , l’aumento è stato addirittura del 40% con 230.458 nuovi casi nei primi sei mesi del 2020.
A soffrirne sono in particolare i giovani under 14 ma si lamenta anche un aumento della problematica tra i minorenni maschi compresi tra i 12 e 17 anni.
Il dato però potrebbe non essere realistico e il problema molto più ampio di quanto registrato, in quanto molte delle persone che soffrono di disturbo dell’alimentazione non si rivolgono a specialisti e non intraprendono un percorso di cura.
Intanto l’Istituto Superiore della Sanità sta sviluppando una mappa per l’incremento dei servizi dedicati ai disturbi alimentari. Al momento sull’intero territorio nazionale sono a disposizione degli utenti 108 strutture accreditate, aumento rispetto ad alcune settimane fa. In queste vi lavorano 1.099 professionisti del settore sanitario tra cui psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, infermieri e dietisti.
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I centri sono distribuiti in 55 al Nord Italia , 18 al Centro e 35 nel Meridione. Attualmente sono in cura circa 9mila utenti, di questi la maggioranza è di donne: circa il 90% contro il 10% di uomini. L’età media più incidente è quella tra i 13 e i 25 anni (58% dei curati), i minori di 12 anni sono il 7%. Le patologie sono così distribuite: anoressia nervosa per il 36,2%; bulimia nervosa per il 17,9%; binge eating per il 12,4%.
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Afferma Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, “facilitare la richiesta di aiuto e informare sull’assistenza sono gli obiettivi della mappatura dei centri dopo aver censito le strutture dell’Ssn l’Istituto ha iniziato a mappare anche i centri del privato accreditato, notando un forte impatto e coinvolgimento su questi disturbi del comportamento alimentare“.