Il sindaco leghista di Mairano, nel Bresciano, Igor Zacchi, ha fatto rimuovere la bandiera della pace che era stata appesa dai bambini di una scuola perché “Non è istituzionale, non può essere affissa presso edifici pubblici“. La bandiera della pace era stata esposta fuori un istituto elementare dai bambini in segno di solidarietà verso i loro coetanei ucraini, afflitti dalla guerra in corso.
Il primo cittadino ha deciso di far spostare la bandiera nei corridoi della scuola, ed esporre al suo posto fuori l’edificio, delle bandiere di Ucraina e Russia separate dalla scritta “Pace“,
Il sindaco ha spiegato inoltre che “è noto come sia stata fatta propria da una fazione politica che prese appunto il nome di ‘Sinistra Arcobaleno‘. La politica deve stare fuori dalle scuole di quel grado“, ha spiegato il sindaco.
Il presidente di Anpi “Presenteremo un’interrogazione”
Non si è fatta attendere la risposta di Anpi, il cui rappresentante locale Angelo Chiarini ha invitato i cittadini a manifestare con bandiere arcobaleno davanti alle scuole di Mairano. Il consigliere di minoranza Filippo Ferrari ha annunciato “Presenteremo un’interrogazione per capire perché si sia scelto di togliere la bandiera appesa dai bambini“.
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Il sindaco da parte sua, si difende “Non ne ho chiesto la completa eliminazione unicamente per l’affetto che nutro verso i bimbi. Ora c’è uno striscione con la scritta ‘Pace’ e le bandiere delle nazioni in conflitto. Non capisco perché a qualcuno non vada bene. La pace è di tutti, non solo di alcuni“.
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Le polemiche dei genitori “I bambini non conoscono la politica, l’arcobaleno è per loro il simbolo di pace”
“Ma cosa ne sanno i bambini di politica, di destra e di sinistra? I colori dell’arcobaleno danno pace e serenità”, hanno commentato i genitori dei bambini come riportato dal Corriere di Brescia “L’arcobaleno è riconosciuto a livello internazionale come simbolo di pace, continuiamo a dire che i bambini devono vivere in un mondo a colori e poi togliamo loro l’arcobaleno per sostituirlo con una scritta, triste, in grassetto nero“.
